Re: Etanolo

From: Mino Saccone <mino.saccone_at_fastwebnet.it>
Date: Wed, 7 Feb 2007 10:21:44 +0100

"Sab" <sabardit_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:45c8f56c_at_newsgate.x-privat.org...
> Sembra che per le note questioni ambientali, nel breve periodo e in attesa
> di qualcosa di meglio, si tender� a sostituire i derivati del petrolio per
> autrotrazione con etanolo prodotto da mais e zucchero.
> Per� non � che il mais o lo zucchero crescano per conto loro, anche essi
> deve essere coltivati, innaffiati, concimati etc.; e poi deve essere
> estratto l'etanolo e tutte queste cose richiedono anche esse energia.
> E' lo stesso problema dell'idrogeno.

No, l'etanolo prodotto per fermentazione degli zuccheri vegetali sfrutta
l'energia solare catturata dalla funzione clorofilliana. Quindi energia
rinnovabile.

L'idrogeno, se p.es. viene ricavato scindendo la molecola d'acqua, richiede
invece per la scissione la stessa quantit� di energia che restituir�
bruciando. Quindi la fonte primaria di energia DEVE essere un'altra. Inoltre
il processo di scissione richiede energia ordinata e la combustione ce la
restituisca in forma termica costrigendoci a "pagare" il secondo principio
della termodinamica con un rendimento, se va molto bene, intorno al 30-40%.
In altre parole per bruciare idrogeno dobbiamo bruciare circa 3 volte la
quantit� equivalente di petrolio.

Si pu� dire che il petrolio possiamo bruciarlo in zone disabitate (le
centrali elettriche) e l'idrogeno prodotto ridurrebbe l'inquinamento in
citt� dove vive tanta gente e dove la concentrazione di combusti e
incombusti � spesso significativamente alta. E quest'ultimo � il vero punto
a favore della soluzione idrogeno.


> Allora, posto che un quintale di etanolo faccia risparmiare un quintale di
> benzina (� solo un esempio), qualcuno ha calcolato quanti quintali di
> benzina sono necessari per produrre un quintale di etanolo?
> Oppure per produrre un quintale di etanolo � necessaria una quantit� di
> energia pari a meno di un quintale di etanolo?
>

La fermentazione dei residui vegetali avviene gi� spontaneamente senza che
occorra spendere energia. Certo non � conveniente andare a catturare i gas o
i liquidi di fermentazione in giro per le foreste. E' opportuno coltivare
piante e farle fermentare in contenitori acconci con tutte le opportune
scelte tecnologiche che consentano di tenere il dispendio energetico bene al
di sotto dell'energia prodotta. Quanto al di sotto dipender� dalla scelta
delle piante che dipeneder� a sua volta da condizioni climatiche e del
terreno, dalle tecniche di fermentazione, raccolta, stoccaggio e trasporto
del prodotto finito, da vincoli ambientali quali inquinamento, leggi,
tassazioni e via discorrendo.

Va aggiunto che l'uso di combustibili vegetali restituisce all'atmosfera la
CO2 che il vegetale aveva assorbito con la funzione clorofilliana, quindi
l'intero processo si puo' considerare a emissione nulla per quanto riguarda
la CO2. I combustibili fossili (che dovremmo usare per produrre idrogeno)
invece, restituiscono all'atmosfera la CO2 assorbita dalle piante di
svariati milioni di anni fa, quindi il bilancio di CO2 a breve termine (che
� poi quello che ci interessa) non � affatto pari.

Saluti

Mino Saccone
Received on Wed Feb 07 2007 - 10:21:44 CET

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