Elio Fabri ha scritto:
>> Immaginiamo di avere due amperspire (o due magneti naturali, o un
>> magnete naturale e una amperspira).
> Curioso l'uso che fai di "amperspira" al posto di "spira percorsa da
> corrente".
> "Amperspira" in realta' e' un'unita' di misura (della forza
> magnetomotrice) che credo sia antiquata e comunque non ha a che fare
> direttamente con la tua domanda.
Uhm... se non erro ho usato quel termine in elettrotecnica quando ho
studiato il teorema di equivalenza di Ampere, ma siceramente non posso
darti la certezza assoluta. Posso sbagliarmi benissimo.
>> Quale legge fisica mi descrive la nascita della forza che tende ad
>> attirare Nord e Sud e ad allontanare fra loro due poli uguali?
>> In parole povere, qual � l'equivalente della legge di Coulomb per il
>> magnetismo?
> Non e' proprio semplice...
Lo so che non � semplice.
Di fatto ho compreso e conosco le varie relazioni, ma credo di non avere
ancora una visione complessiva che mi permetta di sapere dare una
risposta immediata a qualsiasi problema di elettromagnetismo.
E so anche chi � il colpevole: come si fa a sedimentare e rendere propri
in modo completo e profondo tutti questi concetti se si deve fare una
media di quasi 1 esame al mese?
> Nel caso delle spire, la risposta sono *due* leggi.
> La prima, detta "prima legge di Laplace" oppure "legge di
> Biot-Savart", che ti dice come calcolare in ogni punto dello spazio il
> campo magnetico prodotto da una spira percorsa da corrente.
Quindi per il caso dei due fili:
B = mi/2pigreco i/d
> La seconda, la "seconda legge di Laplace", dice invece come si calcola
> la forza cui e' soggetto un filo percorso da corrente e posto in un
> campo magnetico.
Intendi, passami il termine, la legge di Lorentz esperessa con la
corrente al posto della carica?
F = (q) (v) x (B) = (i) (l) x (b)
> Mettendole insieme hai la risposta: in generale la forza non ha
> un'espressione semplice.
Grazie. Mi hai rinfrescato la memoria.
> Se consideri magneti permanenti devi far uso di un altro concetto:
> quello di "intensita' di magnetizzazione" (momento magnetico per
> unita' di volume).
Intendi il vettore magnetizzazione?
M = dm/dV (dove m = i S)
Io l'ho sempre e solo definito per spire percorse da corrente.
In caso di magneti � comunque possibile calcolarlo?
> Nota questa, puoi calcolare il campo prodotto dal magnete e anche la
> forza che il magnete risente se messo in presenza di un campo.
Intendi che posso considerare il mezzo omogeneo e isotropo e quindi
calcolare H e quindi B?
Visto che ci sono: mi dai spiegazione della differenza fra H e B?
Ne ho sentite tante, ma nessuna, a dire la verit�, pienamente
convincente.
Trascurando fenomeni non stazionari, l'unica cosa che penso di aver
capito � che H � prodotto da una circuitazione di una corrente, mentre
B � il campo effettivo che posso misurare (influenzato anche da
eventuali fenomeni di magnetizzazione) vedendo gli effetti che produce
(vedi Forza di Lorentz). Ovviamente mi rendo conto che c'� qualcosa
che non va e andrebbe chiarito, anche per comprendere in modo pi�
profondo il fenomeno dell'isteresi.
> Il problema e' ancor meno semplice che nel caso delle spire, anche se
> si possono dare espressioni semplici in casi particolari.
Vedo che � meno semplice.
> Nnti ho dato una ripsosta completa, ma questo dipende (al solito!) dal
> fatto che non si capisce bene a che livello ti aspettavi la risposta...
A livello abbastanza elevato, ma senza perdere troppo di vista le
fenomenologia.
Forse hai ragione tu a dire che non sono stato troppo chiaro.
> P.S. Bisognerebbe che questa cosa venisse inserita nel manifesto,
> anche se poi il manifesto non lo legge nessuno...
Pu� essere una buona idea.
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Ciao, Lurkos
Received on Mon Feb 05 2007 - 15:17:30 CET