Re: Non lo comprate, per carita'
NOcrucianiSPAM_at_icra.it ebbe a scrivere:
> On Mon, 15 Jan 2007 14:17:15 +0100, Michele Andreoli
> <michele.andreoli_at_katamail.com> wrote:
>
>>R. Penrose, "La strada che porta alla realta'", BUR: piu' di 1100 pagine.
>>
>>Un libro che, per la mole, occupa il posto di 4 libri veri.
> Quali, ad esempio? (cosi', tanto per curiosita'... sai, chiedere
> un'opinione su di un libro e' in generale una perdita di tempo;
> averla, non richiesta, poi, puo' essere perfino irritante).
Tutti gli articoli che mandiamo sul NG sono "non richiesti", come dici tu.
E' cosi' che funziona il protocollo NNTP. Vuol dire che ho inventato un
nuovo genere: la recensione non richiesta :-))
Vedi, la mia recenzione negativa (forse un po' esagerata, lo ammetto) e'
stata innanzitutto originata da un'arrabbiatura: la convizione di aver
buttano via 14 euro. E questo non perche' io sia il classico lettore dal
palato sopraffino che si disgusta leggendo i libri divulgativi.
Ripeto: non sono un lettore integralista, nel senso che non credo che gli
unici libri di Fisica buoni da leggere siano quelli di Landau, quelli della
fisica di Berkeley o quelli delle lezioni di Feynman. Ci sono stati in
passato libri che mi sono piaciuti e che magari avevo comprato nelle
edicole delle stazioni ferroviarie, e che magari persone piu' competenti di
me avevano in altro loco stroncato, tanto per fare un esempio.
Tutti noi acquistiamo, di tanto in tanto, questo tipo di libro. Non so
perche', forse per quello strano piacere che si prova nel ripercorrere cose
che ci sembra di sapere a menadito, o alla ricerca di qualche spunto, di
qualche connessione nuova, etc etc.
Ed io me li leggo praticamente tutti: quelli di Hawking, quelli di Penrose,
poi quelli di Greene, quelli di Odifreddi, quelli di Frova. Mi sono anche
letto "Zero, storia di una cifra" di Kaplan, "Da zero a infinito" di
Barrow, "L'enigma dei numeri primi", di Du Sautoy e persino "Einstein
innamorato" di Overbye. Giusto salto quelli di Zichichi, perche' a causa di
una cicatrice il medico mi ha detto che non devo ridere.
E' che questo libro, con la sua mole minacciosa, mi e' sembrato uno
sproloquio sull'intero scibile fisico-matematico, dalla tabellina
pitagorica alla supersimmetria, passando attraverso il quadrato del
binomio, il calcolo delle derivate, la disuguaglianza di Bell e gli
spaghetti all'amatriciana.
E' troppo, anche per un palato di bocca buona come sono io.
Michele
Received on Mon Jan 15 2007 - 20:01:32 CET
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