"Angelo" <angelo.martini_at_katamail.com> ha scritto nel messaggio
news:2ZTmh.15569$AA.5308_at_tornado.fastwebnet.it...
> Definizione di amplificatore: dispositivo attivo che aumenta di un fattore
> G, detto guadagno, l'ampiezza di un segnale.
>
> Leggo che tale ampiezza pu� riguardare tensione o corrente. Cosa
significa?
> Esempio di tipo elettrotecnico (che � quello che serve a me)
> Ho un cavo percorso da corrente elettrica continua. Alla sorgente ho una
> tensione di 100V. Conisderato il carico (la resistenza del cavo), ho una
> corrente quasi uguale a I = 99/R, se ipotizziamo di considerare un cavo la
> cui estremit� opposta alla sorgente ha subito una caduta di tensione fino
a
> 1V. A questo livello, quindi, giunge corrente continua a tensione 1V ed
> intensit� I. Voglio che torni ad essere di 100V e stessa intentensit� I,
> perch� devo spedirla ancora pi� lontano. Intercalo alla linea un
> amplificatore che, utilizzando energia esterna, moltiplica per 100 la
> tensione (G=100) e mi rid� la tensione di partenza. Giusto fin qui? Questo
> dovrebbe essere il caso in cui la tensione � la grandezza amplificata.
> Non capisco quello in cui sarebbe la corrente a venir amplificata.
> Me ne fate un esempio?
> Ci provo io, agendo sulla stessa linea di prima, ma con una modifica. Essa
> lungo il suo tragitto subisce numerose perdite verso terra. Alla estremit�
> opposta a quella di "partenza", ho adesso una corrente molto pi� piccola
di
> quanto mi aspetterei ed anche una tensione p� piccola. La tensione
> �, diciamo, di 1 mV, mi sta bene, ed � quella che desideravo arrivasse
> all'estremo del
> capo, ma la intensit� che volevo � minore di un fattore 100. Posso
> allora intercalare un amplificatore che, ferma restante la tensione, mi
> moltiplichi per 100 l'intensit�?
> E' ovvio che fissata la
> tensione, la corrente dipender� dal carico. Quindi, quello che intendo
dire
> con amplificazione di corrente a tensione fissa, � che quella tensione di
1
> mV all'uscita dell'amplificatore di corrente, si comporta come un
generatore
> di tensione con una potenza maggiore che senza amplificazione, ossia
facendo
> tendere a zero il carico, la linea amplificata pu� dare una corrente
> maggiore rispetto a quella non amplificata di un fattore pari al guadagno:
> giusto?
>
Gli amplificatori non servono solo a rigenerare i segnali degradati dalle
perdite di trasmissione.
Si amplifica il segnale di microwatt o anche meno prodotto da un microfono
per inviare decine o addirittura centinaia di watt agli altoparlanti, si
amplifica un segnale radio per poterlo trasmettere con sufficiente potenza
e, una volta ricevuto, lo si amplifica ancora per poterlo "rivelare"
(demodulare), etc... etc...
Per fare esempi pratici elementari dei vari casi (immaginiamo per
semplicita' un unico classico transistor NPN):
Amplificatore di corrente. Il cosiddetto "emitter follower" ovvero un
transistor con il "collettore comune". Si connette il collettore a Vcc e il
segnale che entra dalla base uscira' dall'emitter praticamente invariato in
tensione (l'emitter segue la base a meno di una Vbe costante di circa 0,7
V), ma la corrente assorbita dalla base sara' beta volte inferiore a quella
che l'emitter fornisce al carico successivo. (non si ha inversione di
segnale).
Amplificatore di tensione: Il collegamento a "base comune" cioe' base a
massa. Il corrente che entra dall'emitter si ritrovera' quasi integralmente
al collettore quindi la corente non viene amplificata. L'amplificazione
della tensione dipende dalla resistenza di carico. (il segnale in uscita e'
invertito rispetto all'ingresso)
Amplificatore di entrambe (corrente e tensione): Collegamento a "emitter
comune": la corrente che entra dalla base viene RICOPIATA circa amplificata
per beta nell'uscita di collettore. L'amplificazione della tensione dipende
dalla resistenza di carico.
Purtroppo sono un pessimo ASCII artist e non posso fare i disegni, ma
cercando su internet le voci che ho messo tra virgolette penso che li
troverai.
Saluti
Mino Saccone
Received on Fri Jan 05 2007 - 10:29:08 CET