Re: Luce, gravità, Newton & Einstein

From: Josef K. <franz.kafka_at_LEVAQUESTOcomune.re.it>
Date: Fri, 05 Jan 2007 17:40:30 +0100

marcofuics ha scritto:

> Tu confondi il fisico con l'ingengnere.... entrambi incarnano
> l'eccellenza del pensiero scientifico: Leonardo e' l'esempio
> dell'ingegnere, Newton del fisico. Pragmatismo da un lato mentre
> elucubrazione dall'altro.

Siccome questa affermazione rientra e ampiamente nel campo della libera
opinione (ovvero non nel campo del metodo scientifico) risponder�,
possibilmente con educazione, appunto esprimendo la mia opinione.
Innanzitutto (e cominciamo dalle cose facete) l'affermazione che si
tratta di ingegneria e non di fisica mi ricorda un certo giofra che
naviga su altri lidi. Il che non � un buon inizio.
Permettimi di obiettare a questa affermazione dicendo che invece tu
confondi il fisico con il metafisico. E permettimi di aggiungere che ho
sempre pensato che chi fa debordare la fisica nella metafisica lo fa per
mancanza o scarsit� di conoscenza della fisica e soprattutto dei metodi
e degli scopi della fisica (moderna).
Non prendere ovviamente queste parole come insulti, non � questo che
vogliono essere.
Prgmatismo vs elucubrazione mi sembra una distinzione che catalogherei
nell'ingenuo e nel profano. Intanto dire che leonardo era un ingegnere
mi fa sorridere. Prima di tutto il citare leonardo � un po' fuori luogo
se non altro perch� � uno scienziato ante litteram, quindi difficilmente
  inquadrabile in schemi attuali. Ma te lo passo come metafora. Tutta
via non riesco ad accettare (perl'amor del cielo, conversando del pi� e
del meno) che un uomo che non era solo scienziato, ingegnere, ma anche
artista venga elevato a genio del pragmatismo in contrasto
all'elucubrazione.
Un secondo punto che secondo me denota profonda ingenuit� fisica � il
fatto che la fisica (con newton come emblema) sia il campo
dell'elucubrazione contrapposta al pragmatismo. La trovo una
affermazione ingenua, non uso il termine ignorante perch� la
connotazione un po' offensiva che ha non rispecchierebbe ci� che penso.
Dove sta l'ingenuit�? Sta nel fatto di credere che la fisica sia solo
astrazione e teoria. Sia solo elucubrazione contrapposta alla pratica.
Ed � per questo che leggo molta ingenuit� nel fatto che coloro che si
appassionano di fisica da profani si appassionano sempre e solo alle
grandi teorie. Queste grandi teorie, oggi come oggi, necessitano della
conoscenza di tecnicismi molto sofisticati per essere capite e il
tentativo di capirle e spiegarle con formulette (verbali) semplici e
semplificatorie � un fallimento totale. La ragione � semplice: spesso
trattano di questioni che non hanno nulla a che fare con l'esperienza
quotidiana e perci� � sbagliato cercare di spiegarle con le parole
dell'esperienza quotidiana. La matematica che si usa per descriverle non
� tecnicismo ingegneristico, � il solo linguaggio che riesce a
descriverle in modo preciso. Cercare di metaforizzarle pu� aiutare ma
solo se si ha chiaro di cosa si sta parlando.
Il profano, oggi come oggi,rimane affascinato dalla fisica in quanto
scienza speculativa. Lo trovo comprensibile, ma il profano non pu�
pretendere di far ricadere nelle proprie categorie la realt�. La fisica
� una scienza con unmetodo e con degli obiettivi che vanno molto oltre
la pura speculazione astratta. Se mi permetti una formuletta semplice
semplice "di non sola fisica delle particelle � fatta la fisica" (pi� o
meno qualcosa del genere mi disse un professore). Mi stupisce e delude
che su questo ng si spendano tonnellate di parole (spesso a sproposito)
solo su relativ� e qualche volta meccanica quantistica, dimenticando le
infinite branche della fisica piene di interrogativi irrisolti.
Un'altra cosa che mi preme sottolineare � che la fisica ha un suo
lingaggio e un suo metodo come ogni cosa. Non farne uso non � grave (in
fondo non � grave non aver capito una teoria fisica) per� non si pu�
pretendere di disquisirne in qualsiasi modo con la pretesa di esserne
capaci.
Un'altra affermazione del tuo post
> Mi viene da porre una domanda: anticamente (come tra gli scriba egizi)
> la scrittura era considerata un bene da nascondere e concedere a pochi
> eletti; anche i sacerdoti conservavano e custodivano con gelosia quella
> dottrina fatta di simboli e rituali che li rendeva potenti agli occhi
> di una ignoranza popolare... quando invece la dottrina dei pochi e'
> divenuta appannaggio di tanti (il periodo classico) allora s'e'
> verificata la crescita del pensiero. Ma tu credi che i fisici debbano
> custodire il loro sapere e mostrarne soltanto una vaga immagine fatta
> di formule e paroloni?

mi permette di dire l'ultima cosa (altrimenti mi dilungo davvero
troppo). Il tuo esempio � quanto mai fuori luogo. Anticamente chi aveva
il sapere apparteneva a caste chiuse. La scienza (intesa come comunit�
di uomini e donne) non � una casta chiusa. E' aperta a tutti coloro che
ne vogliono fare parte e nelle nostre societ� moderne, per fortuna, in
linea di principio senza distinzione di classe, sesso, preferenze. Si
tratta solo di avere i mezzi intellettuali e la voglia di farne parte.
I fisici non usano solo paroloni e formule per non essere capiti: quando
trattano in ambiti tecnici usano il loro linguaggio in modo che possa
essere capito da chi � del mestiere inmodo univoco e non equivoco.
Quando si fa divulgazione (ad ognilivello, dal bambino all'universit� o
oltre) cercano di semplificare mantenendo il massimo rigore possibile.
Non � detto che ogni cosa possa essere spiegata usando parole semplici e
quotidiane perch� alcuni argomenti sono cos� lontani dal quotidiano da
renderlo impossibile. In particolare io trovo fuorviante e sbagliato
cercare di spiegare concetti estremamente complessi con la facilonerie
di certe spiegazione "divulgative" che di divulgativo non hanno nulla
(la teoria delle stringhe o la fisica delle particelle sono piene di
esempi). Sarebbe come ( e qui sono io a fallire perch� non amo usare
metafore non essendo poeta) se un chirurgo per rendere pi� comprensibile
un'operazione usasse il coltello da cucina al posto del bisturi.

Avrei moltissime altre cose da dire ma diventerebbero troppe. E forse
gi� lo sono.
Received on Fri Jan 05 2007 - 17:40:30 CET

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