Re: Numero quantico magnetico

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Tue, 19 Dec 2006 20:54:38 +0100

falco ha scritto:
> Il numero quantico magnetico m (emme) � il numero che determina
> l'inclinazione del vettore del momento angolare dell'elettrone e la
> sua direzione viene stabilita in presenza di un campo elettrico o
> magnetico. Il campo elettrico o magnetico pu� essere imposto da noi,
> oppure indotto da altre molecole o atomi vicine al nostro sistema.

"Danilo Giacomelli" ha scritto:
> Per quanto ne so, perch� orbitali con identici n e l ma diverso m
> hanno energia identica in assenza di campo magnetico ma energia
> diversa in sua presenza, a causa della diversa orientazione spaziale
> degli assi di simmetria delle funzioni d'onda.
Uhmmm...
Non mi va mica bene quello che avete scritto...

Quanto dice falco ricorda il vecchio (speravo defunto) "modello
vettoriale", ossia quel modello che si usava per cercare di far capire
queste cose (male) a chi non sapeva niente di m.q.
In m.q. una cosa come "l'inclinazione del mom. angolare" non esiste,
perche' non e' possibile avere valori definiti (autostati)
contemporaneamente per due diverse comoponenti del mom. angolare.

Quanto il sistema e' in un autostato di J^2, e fissato il modulo del
mom. amgolare; se e' anche in un autostato di Jz, e' fissato pure il
valore di questa componente. Punto.
Invece Jx e Jy sono del tutto indeterminati: si puo' solo dire che
hanno valor medio nullo.
Non c'e' pero' nessun problema, perche' se l'asse z e' stato scelto in
direzione del campo magnatico, l'energia del sistema dipende
essenzialmente da Jz (nei casi semplici; altrimenti occorrerebbe fare
discorsi piu' lunghi e cmoplessi...)

Quanto alla "diversa orientazione degli assi ecc." mi sembra lo stesso
discorso, solo espresso in termini piu' sofisticati.
Ma non e' vero neppure questo.

Se prendi autofunzioni appartenenti a un autovalore di Jz, accadra'
*sempre* che per rotazioni attorno all'asse z questa autofunzione si
trasformera' in modo assai semplice: moltiplicandosi per un fattore
di fase exp(i*m*phi).
Quindi la distribuzione di prob. resta invariata.
In questo senso posso dire che tutte le autof. di Jz hanno l'asse z
come asse di simmetria.

Incidentalmente, i chimici - che io sappia - nn usano mai questa
autofunzioni, ma piuttosto (per gli orbitali p) la terna px, py, pz,
che non sono autof. con diversi autovalori della stessa componente di
Jz.
(Mi domando cosa facciano con gli orbitali d...)
         

-- 
Elio Fabri
Received on Tue Dec 19 2006 - 20:54:38 CET

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