"marcofuics" <marcofuics_at_netscape.net> wrote in message
news:1165240416.899637.114290_at_j72g2000cwa.googlegroups.com...
> E' un fatto ampiamente discusso da molti fisici (tra cui anche Landau,
> Feynman, Einstein, Penrose... )... ma cosa non ti convince?
Siccome a tale proposito non avevo mai letto niente di Penrose (nemmeno di
Feynmann e Landau per la verita'), il tuo post mi ha fatto venire la
curiosita' e sono andato a spulciare "La mente nuova dell' imperatore"
Penrose, Sansoni 1997 pagg 276-279. E' interessante notare come Penrose
sottolinei esplicitamente il fatto che, per arrivare al paradosso, utilizza
l'ipotesi che per i segnali superluminali sia applicabile il principio di
relativita'.
A me pare veramente molto strano che nessuno abbia mai pensato di supporre
che, per quanto riguarda i tachioni, potremmo non essere "sotto coverta", e
ne abbia poi tratto le conseguenze.
Queste sono le parole di Penrose:
"Supponiamo che sia stato costruito un qualche dispositivo in grado di
inviare un segnale a velocita' un po' maggiore di quella della luce. Usando
questo dispositivo, l'osservatore W trasmette un segnale da un evento A
sulla sua linea oraria a un evento lontano B, che si trova immediatamente
sotto il cono di luce di A. Nella figura 5.31a questa situazione e'
rappresentata dal punto di vista di W, mentre nella figura 5.31b e'
ridisegnata dal punto di vista di un osservatore U che si allontana
rap�idamente da W (diciamo da un punto compreso fra A e B) e per il quale
l'evento B appare essersi verificato _prima_ di A! [...] Dal punto di vista
di W, gli spazi simultanei di U sembrano essere <<inclinati>>: ecco perche'
l'evento B puo' apparire a U anteriore ad A. Cosi', per U, il segnale
trasmesso da W sembrerebbe viaggiare a ritroso nel tempo!
Questa non e' ancora del tutto una contraddizione [nota mia: io direi che
non lo e' per niente, come e' ovvio una volta accettata la convenzionalita'
della simultaneita'. Ad ogni modo qui Penrose, pur non sottolineandolo, sta
in sostanza dicendo che la presentazione dei "paradossi" causali data da
Einstein (Ann. der Physik1907), ripresa da Pauli in "Teoria della
relativita'" (1921), non mette in luce "del tutto una contraddizione".
Penrose va dunque avanti nell'intenzione di mettere appieno in evidenza la
contraddizione]. Ma per simmetria col punto di vista di U (per il principio
di relativita' speciale), un *terzo* osservatore V, allontanandosi da U in
direzione opposta a W e dotato dello stesso dispositivo di segnalazione di
W, potrebbe emettere anche lui un segnale poco piu' veloce luce dal
*proprio* punto di vista, nella direzione di U [nota mia: ecco il punto!!!
Da qui in poi la "frittata" e' fatta. Penrose assume che i tachioni siano
"sotto coverta". Correttamente lo dice, ma poi il discorso va avanti come se
egli avesse fatto uso di un principio della fisica assolutamente non
violabile. Invece sappiamo benissimo che il principio di relativita' puo'
essere violato senza alcun problema (lo e' per il suono)]. Anche questo
segnale sembrerebbe, a U, viaggiare a ritroso nel tempo, ora nella direzione
spaziale opposta. In effetti V potrebbe trasmettere questo secondo segnale
verso W nel momento (B) in cui riceve il segnale originario trasmesso da W
in coincidenza con un evento C che, nel giudizio di U, e' anteriore
all'evento di emissione originario A (figura 5.32). Peggio ancora, l'evento
C e' realmente anteriore all'evento di emissione A _sulla linea oraria_ di
W, cosicche' W _sperimenta_ realmente l'evento C come anteriore
all'emissione da parte sua del segnale del segnale in A! Il messaggio che
l'osservatore V ritrasmette a W potrebbe, per un accordo anteriore con W,
ripetere semplicemente il messaggio da lui ricevuto in B. Cosi', W riceve,
in un tempo anteriore sulla sua linea oraria, lo stesso messaggio che
trasmettera' successivamente!
[...]
Cosi' la trasmissione disegnali piu' veloci della luce, congiuntamente al
principio di relativita' di Einstein, conduce a una lampante contraddizione
con i nostri normali sentimenti di <<liberta' del volere>>. In realta' la
questione e' ancora piu' seria. Potremmo infatti immaginare che l'
<<osservatore W>> fosse forse solo un dispositivo meccanico, programmato per
trasmettere il messaggio <<SI>> se riceve <<NO>> e <<NO>> se riceve <<SI>>.
Anche V potrebbe essere un dispositivo meccanico, ma potrebbe essere
programmato per trasmettere <<NO>> se riceve <<NO>> e <<SI>> se riceve
<<SI>>. Questa situazione conduce alla stessa contraddizione essenziale che
abbiamo visto prima, la quale e' a quanto pare indipendente dalla questione
se W abbia effettivamente la liberta' di prendere decisioni e ci dice che un
dispositivo capace di inviare segnali piu' veloci della luce <<non e'
valido>> come possibilita' fisica."
L'ultima proposizione sottolinea quanto dicevo prima nel commento che ho
inserito nel testo di Penrose.
Prima si dice esplicitamente che il discorso si basa fra l'altro sul
principio di relativita', poi, invece di concludere che i tachioni, se
esistono, non possono essere "sotto coverta", si conclude dicendo che i
tachioni sono vietati "come possibilita' fisica". E' questo il punto che
"non mi convince" in questi discorsi. Piu' che un discorso non convincente
mi pare un discorso sbagliato nella sostanza: la tesi viene presentata in
una forma tale da lasciare intendere che abbia una generalita' molto piu'
vasta di quella che di fatto le viene riservata dalle ipotesi utilizzate.
Penrose prosegue cosi':
"Questo fatto avra' implicazioni sconcertanti per noi piu' avanti (capitolo
6, p. 369)".
E a pag. 369 Penrose parla del paradosso EPR. Cioe', per non dire a pag. 279
che i tachioni, se ci sono, sono fuori dall'ambito del principio di
relativita', saremo poi costretti, a pag. 369, ad ingoiare dei rospi enormi,
di difficilissima digeribilita'.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Dec 05 2006 - 00:56:59 CET