"marcofuics" <marcofuics_at_netscape.net> wrote in message
news:1165240416.899637.114290_at_j72g2000cwa.googlegroups.com...
> Ciao Bruno
Ciao,
> (cut)
> > Io invece, come dicevo all'altro post, ritengo che la Relativita'
andrebbe
> > modificata in maniera talmente radicale che dubito seriamente che possa
> > "sopravvivere".
> (cut)
>
> Dici la TeoriaRelSpeciale?
Si. Comunque, a commento del mio post avevo portato una aggiunta nella quale
facevo presente che, dire velocita' della luce dipendente dalla frequenza,
equivale anche a dire che tale velocita' dipende dal moto della sorgente
(via effetto Doppler) e i paradossi che mi sembravano inevitabili si
potrebbero probabilmente superare. Non ho la minima idea se il tutto si
potrebbe comunque comporre in una qualche maniera coerente. Non ho nemmeno
idea se l'ipotesi prospettata da cometa luminosa (velocita' della luce
dipendente dalla frequenza) sia mai stata investigata a fondo. In ogni caso
mi parrebbe che la relativita', qualora sopravvivesse, cambierebbe aspetto.
>
> (cut)
> > Questa storia di c come velocita' massima di trasmissione dei segnali
l'ho
> > gia' letta altre volte. Non l'ho mai capita, e sono abbastanza convinto
che
> > sia sbagliata. La velocita' massima di trasmisione dei segnali *non
esiste*.
> (cut)
>
>
> E' un fatto ampiamente discusso da molti fisici (tra cui anche Landau,
> Feynman, Einstein, Penrose... )... ma cosa non ti convince?
> Non capisco quello che vuoi dire, perche' a me risulta troppo
> evidente... quindi mi sembra strano poi che tu non sia d'accordo.
Il punto e' che tutti i discorsi a sostegno della esistenza di una velocita'
massima (con "tutti" intendo tutti quelli che ho visto io), si fondano su
presunti paradossi causali che si avrebbero qualora la velocita' massima
venisse superata (cosa che infatti riprendi anche tu sotto).
Quello che io ritengo e' che quei discorsi siano sbagliati, o meglio, sono
discorsi che poggiano, piu' o meno esplicitamente, anche su ipotesi non
necessarie. Rimuovendo le ipotesi non necessarie, il limite massimo per la
velocita' di propagazione dei segnali scompare (scompaiono i paradossi
causali).
Il sospetto che ci fosse qualcosa che non quadrava mi e' venuto pressoche'
subito una volta presa coscienza della convenzionalita' della simultaneita'
(che porta come conseguenza la convenzionalita' della velocita' one way).
Viene naturale chiedersi: "Ma se la velocita' one-way e' un ente privo di
interesse fisico, quale significato fisico potra' mai avere una proposizione
che vieta alla velocita' one-way di superare un qualche limite?"
Provando a rispondere a tale domanda, ho analizzato i discorsi sui paradossi
causali, di cui parli anche tu, e ho notato che tali discorsi si basano fra
l'altro sull'ipotesi che i segnali superluminali siano soggetti al principio
di relativita'. Questa e' l'ipotesi che io ritengo non necessaria.
Ipotizzando che il principio di relativita' *non* si possa applicare ai
segnali superluminali, la dimostrazione sui paradossi causali crolla.
Ma la teoria della relativita' non impone che il principio di relativita'
debba necessariamente applicarsi ad ogni fenomeno fisico (ad esempio non si
applica al suono), il che e' come dire che la teoria della relativita' non
impone un legame diretto fra l'esistenza di segnali superluminali e i
paradossi causali.
> Mi spieghi meglio la tua frase:
> <<...La velocita' massima di trasmisione dei segnali *non esiste*....>>
> Cioe' non e' limitata superiormente, oppure non e' un qualcosa a cui
> puo' essere associata la velocita'?
Intendo che non e' limitata superiormente. Intendo, per la precisione,
qualcosa di piu', cioe' che tale velocita' potrebbe anche essere negativa in
questo senso:
1) poniamo di aver sincronizzato gli orologi secondo la procedura standard;
2) un segnale S parte da P nell'istante in cui l'orologio fisso in P segna
l'istante tin;
3) il segnale S arriva in Q nell'istante in cui l'orologio fisso in Q segna
l'istante tfin (P e Q sono nello stesso riferimento inerziale);
4) potrebbe anche essere tfin=tin (nel qual caso la velocita' di S
risulterebbe infinita), ma potrebbe anche essere tfin<tin. L'unico limite
imposto a tfin e': tfin>tin-d/c, dove d=distanza PQ e c=velocita' di andata
e ritorno della luce.
Se tfin<tin il segnale S si propaga "a velocita' negativa", cioe' si propaga
poniamo verso destra, ma la sua velocita' verso destra e' negativa (cioe'
l'istante di arrivo sara' inferiore dell'istante di partenza, cosa non
assurda essendo i due istanti segnati da due orologi diversi). Il segnale
*non* si propaga verso sinistra; la partenza e' a sinistra (all'istante tin)
e l'arrivo a destra (all'istante tfin<tin). La quantita' di moto del segnale
(che e' un ente di interesse fisico, diversamente dalla velocita' one-way, e
che, come tale, e' non convenzionale) e' diretta verso destra, cioe' e'
diretta nel verso di propagazione del segnale.
> (cut)
> > Con cio' intendo che la relativita' non vieta assolutamente l'esistenza
di
> > segnali propagantesi a una qualsiasi velocita'.
> (cut)
>
> yes, hai ragione... ma purtroppo se un qualche cosa (tachione-->che
> supera c) esiste nessuno se ne accorgerebbe mai!
> O meglio (se si accetta la fisica fino ad ora cosi' com'e') l'esistenza
> del tachione ha 2 risvolti:
>
> 1) nessuno potrebbe mai percepirlo..e quindi fai un po' tu...[e questo
> vale se la c non e' la luce...cioe' fotone a massa piccolissima]
>
> 2) Porterebbe a dei paradossi sulla causalita': anche ad esempio che io
> possa interagire ora col mio futuro, ed in una qualche maniera
> manometterlo! [se invece luce c, fotone massa nulla].
Proprio questi due punti, per l'esattezza:
1) come fare per "percepire" i segnali superluminali (lasciando pressoche'
inalterata tutta la fisica nota fino ad ora. Cambirebbero solo i collassi
delle funzioini d'onda che non avverrebbero piu' "causa telepatia" come, a
mio modo di vedere, imporrebbe la visione ortodossa dominante, ma
avverrebbero causa interazioni locali con questi segnali superluminali),
2) perche' i segnali superluminali *non* sono necessariamente connessi ai
paradossi causali,
sono il centro del mio discorso ... il cui sottofondo e': "non e' affatto
detto che il realismo locale sia morto, anzi potrebbe essere piu' vivo che
mai".
Piu' volte nel recente passato ho esposto queste mie idee qua o su is,
qualora tu fossi interessato le potresti trovare esposte (nella maniera piu'
chiara possibile posto il mio inglese) sugli arxiv mettendo "cocciaro" alla
voce "autore".
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Dec 04 2006 - 19:33:49 CET