(wrong string) � nel tempo e velocit� nello spazio

From: rnesto <e_at_libero.it>
Date: Tue, 05 Dec 2006 01:11:16 GMT

Il 03 Dic 2006, 22:28, "cometa luminosa" <a.rasa_at_usl8.toscana.it> ha
scritto:
> Ernesto ha scritto:
> >
> > Vorrei poi fare una notazione: chiamare "relativit�" una teoria che
postula
> > l'assoluta velocit� della luce � abbastanza curioso. Noi sappiamo, ogni
> > giorno, a che velocit� andiamo relativamente ai nostri riferimenti
inerziali
> > e quindi possiamo stabilire che andiamo a 1/4 o 1/2 o a 0,9999 di "c".
Un
> > riferimento in qualche modo ASSOLUTO.
>
> No. Non ci sono riferimenti inerziali assoluti.

> E' evidente che se le astronavi
> > fossero due, pi� o meno appaiate, la lroo velocit� relativa sarebbe
nulla o
> > quasi e che la luce continuerebbe asorpassarle entrambe a "c", ma gli
> > equipaggi saprebbero che ormai la loro massa � tale (dovuta alla
velocit�)
> > che pur triplicando la spinta non aumenterebbero pi� la velcoit�. Quindi
> > saprebbero, anche se fuori ci fosse solo l'altra astronave, che stanno
> > andando "quasi a c": non in base a riferimenti inerziali di altri
sistemi ma
> > per fatto intrinseco.
>
> No. Triplicando la spinta la velocit� aumenterebbe, e, mantenendo una
> spinta, la velocit� continuerebbe ad aumentare indefinitamente. La
> velocit� che loro misurano dall'astronave aumenta fino all'infinito
> (quando, per un osservatore esterno, raggiungono c). Questo perch� le
> distanze appaiono contratte per loro (appaiono non significa che � una
> specie di illusione ottica, significa che sono proprio cos�, ma per
> loro, non per quelli sulla terra o in un'altro riferim.)

Mi pare di no. Altrimenti non potremmo mai misurare ALCUNA VELOCITA'. Nella
realt� accelerando l'astronave, partendo dalla Terra per arrivare su
Proxima, non potremo mai superare quel "quasi c" che porta a una contrazione
temporale facilmente calcolabile e quindi alla durata propria minima
possibile del viaggio.

Non capisco poi come gli astronauti potrebbero NON accorgersi di un fatto
semplice: prima di partire dalla Terra sanno che Proxima dista 4,3 anni
luce: poi accelerano e man mano che accelerano vedono Proxima molto pi�
vicina, ben di pi� del rapporto tra la loro velocit� e lo spazio percorso,
proprio per la contrazione spaziale: infatti arrivano su Proxima in quelle
per loro sono state tre settimane. Ora rivedono la Terra a 4,3 anni luce.
Sanno alla velocit� a cui hanno viaggiato, rientrando nel sistema di
riferimento Terra-Proxima da cui per altro non erano mai usciti, proprio
calcolando la dilatazione temporale e la contrazione dello spazio nella
direzione del movimento.
Inoltre aumentando la velocita fin quasi a "c" acquistano una massa enorme
che perturberebbe in modo folle i corpi che dovessero sfiorare, quelli
laterali al movimento non sarebbero neppure contratti e la nostra astronave
vedrebbe la sua onda di gravit� spostare pianeti!

> Questo significa che, di fatto, la velocit� della luce � infinita,
> per gli astronauti. Loro in un tempo nullo possono viaggiare in tutto
> l'universo.

Secondo il mio modo di pensare � l'universo che � scomparso insieme al tempo
a c.

Naturalmente, dovrebbero comunque tenere i motori accesi
> per un'infinit� di tempo prima di raggiungere tale (infinita)
> velocit�. Questo non vieta che, in teoria, possano raggiungere, ad
> esempio, 0.9999999999999999995c in pochissimo tempo, il che significa
> che raggiungerebbero il limite attuale dell'universo visibile in soli
> 14 anni del loro tempo. (Questo limite non ha niente a che vedere con i
> "confini" dell'universo).

S�, e avendo l'intero universo come riferimento inerziale dovrebbero capire
che stanno andando a una velocit� di quasi c tra i corpi di quest'universo.
In fondo quando andiamo sulla Luna o mandiamo una sonda su Marte calcoliamo
la nostra velocit� con riferimento al sistema solare. Andando in giro per le
galassie il sistema di riferimento diventa unico per tutti: l'universo
intero.

> > Se la Terra si muovesse "quasi a c" noi avremmo scoperto leggi diverse
sul
> > rendimento dei motori, vero?
>
> Quasi a c rispetto a cosa? La velocit� non � un concetto assoluto, ma
> relativo, appunto.

Rispetto al sistema inerziale UNIVERSO.

> > D'accordo. Il riferimento della mia astronave lanciata a quasi "c" �
> > l'intero universo visibile i cui confini nella mia direzione di marcia
mi
> > paiono molto pi� vicini di quando ero fermo su Terra (o dove ti pare).
>
> Non ci sono "confini" nell'universo.

Questo ancora non lo si sa.
Forse ci sono, forse no. Io intendevo per� i confini dell'universo visibile
che erano tali al momento della partenza da Terra dell'astronave.

 Ciao.
Ernesto

 

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Received on Tue Dec 05 2006 - 02:11:16 CET

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