Re: La velocita' della luce

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 6 Dec 2006 17:24:45 +0100

"Karlhammer" <nospam_at_nospam.com> wrote in message
news:kUkdh.13092$P04.12450_at_tornado.fastwebnet.it...
>
> "Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> ha scritto nel messaggio
> news:45756c6d$0$13761$4fafbaef_at_reader3.news.tin.it...
> > "Magister P.N." <magisterpn_at_yahoo.it> wrote in message
> > news:1165269268.876882.117300_at_73g2000cwn.googlegroups.com...
> >
> > "La base logica della teoria della relativita' e' la scoperta che molte
> > affermazioni, la cui verita' o falsita' si riteneva dimostrabile, non
sono
> > che semplici definizioni convenzionali"
> > [...]
> Esiste per� un altro problema, visto che si parla di misurare, ad esempio,
> il tempo. Che cos'�, per la teoria, un *orologio* (lo stesso vale per un
> regolo)? Non si compie forse un gesto arbitrario quando si dice *questo �
un
> orologio*?

Secondo il mio parere quello che tu dici costituisce un problema.
Autorevoli fisici l'hanno gia' in passato messo in luce. Ad esempio
Bridgman, nel saggio che manda al volume che Schilpp pubblica in occasione
del settantesimo compleanno di Einstein (il volume che ricordavo di recente
riguardo al saggio di Reichenbach), si esprime cosi':
"In particolare, se usiamo un sistema di riferimento che ci permetta la
separazione convenzionale in coordinate spaziali e temporali, allora una
prima specificazione di esso sara' data dal fatto che le coordinate spaziali
debbono essere determinate da regoli "rigidi" e le coordinate spaziali da
"orologi". Logicamente, dovremmo essere capaci di attribuire un significato
primario alle parole "rigidi" e "orologi"; ma per quanto ne so io, non ci si
e' ancora riusciti."
"Albert Einstein, scienziato e filosofo" a cura di P. A. Schilpp pag 285
Edizioni Scientifiche Einaudi (1958).

Mi pare che i due problemi si possano facilmente ridurre ad uno (posti i
regoli rigidi si definisce orologio il contatore di rimbalzi di un fascio
luminoso agli estremi del regolo rigido, cioe' l'orologio a luce), pero'
quel problema rimane: la definizione di corpo rigido.
Tale problema a me pare ineludibile e, per quanto ne so, e' tuttora aperto.
Mi sentirei inoltre di aggiungere che quel problema era ben chiaro, fra gli
altri, allo stesso Einstein che nel 1921, in "Geometria ed esperienza",
http://matsci.unipv.it/persons/antoci/re/Einstein21.pdf , si esprime cosi':

"E' chiaro anche che i corpi rigidi e l'orologio non giocano nell'edificio
concettuale della fisica il ruolo di elementi irriducibili, ma solo il ruolo
di immagini composte, che nella costruzione della fisica teorica non possono
giocare alcun ruolo indipendente. E' tuttavia mio convincimento che questi
elementi concettuali allo stadio attuale di sviluppo della fisica teorica
possono essere introdotti solo come concetti indipendenti; siamo infatti
troppo lontani da una conoscenza dei fondamenti teorici della fisica
atomica, da poter dare costruzioni teoriche esatte di quelle immagini."

Non saprei dire se interpreto correttamente il passo di Einstein, ma a me
pare che egli voglia dire che uno dei principali scopi della fisica atomica
dovrebbe essere quello di arrivare a rispondere al quesito: "Cosa e' un
corpo rigido"?

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Dec 06 2006 - 17:24:45 CET

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