Il 03 Dic 2006, 10:54, "Josef K." <franz.kafka_at_LEVAQUESTOcomune.re.it> ha
scritto:
> On Fri, 01 Dec 2006 23:40:45 GMT, e_at_libero.it (Ernesto) wrote:
>
>
> >Ovviamente di chi si muove alla velocit� di cui si parla e al suo "t"
> >soggettivo.
> >
> >Immaginiamo sia un'astronave: poich� corpi di grande massa che si muovano
> >vicini a "c" non ce ne sono molti, l'equipaggio vedr� tutti gli eventi
> >esterni all'astronave svolgersi a una enorme velocit�: le reazioni
chimiche
> >, l'evoluzione delle stelle, eccetera.
> >Invece dentro all'astronave a lui il suo "t" sembrer� placido e regolare
e
> >le reazioni chimiche avranno la loro "giusta" velocit�.
> >Quindi l'equipaggio si render� conto di avere un tempo soggettivo molto
> >soggettivo e quindi una velocit� prossima alla massima possibile (anche
se
> >la luce continuer� ad allontanarsi da loro alla velocit� "c".)
>
> Niente affatto!
> Che diavolo di relativit� sarebbe se due oggetti in moto fossero in
> grado di distinguere chi si muove e chi no??? :-)
> Mettiamo che io mi trovi su un'astronave che si muove a velocit�
> prossime a c rispetto a un osservatore.
> L'osservatore vedr� il tempo dilatato per quanto riguarda eventi che
> si svolgono sull'astronave, ma chi si trova sull'astronave vedr� lo
> stesso effetto guardando l'osservatore esterno! D'altronde
> l'osservatore si sta muovendo con velocit� (-)c rispetto
> all'astronave!
> Probabilmente tu pensi in modo inconscio a una persona sulla terra che
> guarda un'astronave che si muove. E non pensi che si sta muovendo
> rispetto alla terra: intendo dire non pensi che il moto reciproco tra
> due oggetti � sempre relativo. Niente si muove "in assoluto", ogni
> cosa si muove e ha una velocit� rispetto a qualche forma di
> osservatore.
> Prendi due astronavi nello spazio profondo: chi si muove e chi sta
> fermo? Non siamo in grado di stabilirlo e qui � il fondamento di una
> teoria relativistica (ristretta).
> Ho dato per scontato, ma ovviamente non lo �, che stiamo parlando solo
> di moti rettilinei uniformi.
Sulla RR siamo d'accordo. La vecchia balla chiamata "paradosso dei gemelli"
ha fatto versare fiumi di inchiosto abbastanza inutile, per il semplice
fatto che una partenza e yun arrivo escludono a priori moti rettilinei
uniformi non accelerati!
Quello che a me pare innegabile, ma dimmi se sbaglio, � altro: ho fatto
l'esempio dell'astronave che cade in un buco nero ovviamente in moto
accelerato: agli occhi dell'equipaggio l'intero tempo dell'universo
"passer�" in un lampo mentre a chi � fuori l'astronave apparir� congelata
sull'orizzonte degli eventi: questo � vero oppure no?
Inoltre quando i primi astronauti arrivaranno su proxima Centauri e
comunicheranno via radio l'ok della missione a terra, anni dopo i terrestri
riceveranno il messaggio che dir�: Siamo felicemente arrivati sui pianeti di
Proxima (se li avesse!), il viaggio � durato tre mesi dei nostri. Il
comandante vuole fare gli auguri al suo nipotino che battezz� prima di
partir e che ora LI' SULLA TERRA deve avere 20 anni".
Vorrei poi fare una notazione: chiamare "relativit�" una teoria che postula
l'assoluta velocit� della luce � abbastanza curioso. Noi sappiamo, ogni
giorno, a che velocit� andiamo relativamente ai nostri riferimenti inerziali
e quindi possiamo stabilire che andiamo a 1/4 o 1/2 o a 0,9999 di "c". Un
riferimento in qualche modo ASSOLUTO. E' evidente che se le astronavi
fossero due, pi� o meno appaiate, la lroo velocit� relativa sarebbe nulla o
quasi e che la luce continuerebbe asorpassarle entrambe a "c", ma gli
equipaggi saprebbero che ormai la loro massa � tale (dovuta alla velocit�)
che pur triplicando la spinta non aumenterebbero pi� la velcoit�. Quindi
saprebbero, anche se fuori ci fosse solo l'altra astronave, che stanno
andando "quasi a c": non in base a riferimenti inerziali di altri sistemi ma
per fatto intrinseco.
Se la Terra si muovesse "quasi a c" noi avremmo scoperto leggi diverse sul
rendimento dei motori, vero?
> >Mi aspettavo contestazioni sul fatto che "t" pur essedno considerato una
> >quarta dimensione ha una "velocit�" non misurabile in s�, ma ricavabile
solo
> >in riferimento a qualche altro sistema inerziale per confronto.
>
> No, � il contrario.
> Ogni sistema di riferimento ha un tempo "t".
> E' la velocit� del sistema di riferimento ad essere una grandezza
> relativa a un altro sistema di riferimento: le trasformazioni di
> Lorentz ti trasformano il tempo (e le variabili spaziali) da un
> sistema di riferimento all'altro.
> Non esiste LA velocit� del sistema di riferimento, ma solo quale
> velocit� ha rispetto ad un altro sistema di riferimento.
D'accordo. Il riferimento della mia astronave lanciata a quasi "c" �
l'intero universo visibile i cui confini nella mia direzione di marcia mi
paiono molto pi� vicini di quando ero fermo su Terra (o dove ti pare).
Questa contrazione mi dice che sto andando quasi a c anche senza nessun
altro sistema di riferimento inerziale.
I muoni che percorrono chilometri nell'atmosfera terrestre invece dei 100
metri che dovrebbero percorrerein base alla loro velocit� e tempo di
decadenza, se fossero intelligenti, potrebbero sapere da prima che
l'atmosfera terrestre � spessa 50 km, ma che se arrivano quasi a c diventa
sottile e misura 100 metri.
Ecco un'altra misura che suggerir� al muone-scienziato che anche il suo
tempo non pu� che essere dilatato rispetto ai tempi "normali" di decadenza
sul sistema Terra.
O no?
Grazie per le spiegazioni.
Ernesto
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Received on Sun Dec 03 2006 - 16:20:32 CET