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From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Sat, 09 Dec 2006 15:27:22 GMT

Il 09 Dic 2006, 14:01, Soviet_Mario <Soviet_at_MIR.CCCP> ha scritto:

> >>> Non ho tanto capito questo discorso, comunque a spanne credo che 7000
> >>> miliardi di cellule siano pi� di quanto ne abbiamo nell'organismo.
> >
> > Abbiamo circa dieci volte tanto di cellule.
> > La stima pi� corretta � 35 mila miliardi.
> > Di queste per� solo 3.5 mila miliardi sono
> > cellule tissutali. Il resto sono cellule ospiti,
>
> accidenti, la sproporzione mi ha davvero colpito molto (anche se
> in effetti non mi ero mai posto il problema di computare le
> cellule batteriche del tratto gastrointestinale).

Attenzione che per cellule ospiti si intendono anche
cellule che hanno una funzione organica essenziale
ad esempio globuli rossi, linfociti, piastrine, di soli
globuli rossi se ne stimano, e questa stima e' fra le
piu' precise possibili, 28 trilioni (1 trilione = mille miliardi).

> cmq, 3500 mld di cellule dimostra che avevo fatto delle stime
> ridicole, anche quella dei 50 micron di diametro medio.

Bhe, basta un fattore 2 per cambiare ordine di grandezza,
e la variabilita' delle dimensioni cellulari copre due ordini
di grandezza. In effetti anche nella letteratura scientifica
specializzata le stime sul numero di cellule possono essere
molto variabili. Nonostante questo esiste una strana legge
empirica adottata da alcuni biologi che dice che le dimensioni di
un essere viventi sono proporzionali al numero di cellule.
Non so quanto oggi sia generalmente condivisa, ma trovo che
sia piuttosto strana. Specie se applicata indifferentemente al
mondo vegetale come a quello animale.


> > Rigiro
> > allora a Soviet la domanda implicita, anche se comunque
> > penso che le competenze necessarie siano pi� propriamente
> > di biochimica. C'� da considerare che se per qualche ragione
> > quel metallo tendesse ad accumularsi in settori cellulari privilegiati
> > ovviamente quei settori cellurari risulterebbero compromessi
> > pi� velocemente. Ci sono ragioni chimico fisico per pensare
> > che questo avvenga a fronte di una diffusione uniforme?

Aggiungo un'ulteriore elemento di ignoranza: che effetto
ha la differenza di massa fra specie omologhe nella struttura
degli orbitali?

> devo ammettere di non essere competente in materia.
> Considerato che non conosco niente della chimica del polonio,
> tentativamente, assimilandolo almeno un po' al tellurio al quale
> dovrebbe somigliare come reattivit�, si potrebbe molto
> genericamente ipotizzare che, in forma di polonio anione
> bivalente, Po--, (dovrebbe per� essere molto facilmente
> ossidabile a polonio metallo e poi a "poloniati"), si pu�
> ipotizzare per il primo una certa affinit� per coordinare i
> metalli di transizione di classe B (soft o tendenti al soft),
> presenti in molti coenzimi (ferro, cobalto, molibdeno, vanadio,
> etc, forse anche zinco). In seguito ad ossidazione del poloniuro
> a polonio o cationi, l'affinit� potrebbe spostarsi di pi� verso
> i composti sulfidrilici (es. glutatione, cisteine, altri gruppi
> coenzimatici del genere delle ferredossine, con clusters
> ferro-zolfo). Sottolineo che sto solo facendo ipotesi !
> Come polonito e poloniato (non so chi sia pi� stabile),
> isoelettronici di solfiti e solfati, il discorso � meno
> prevedibile. Non si pu� dire a priori se questi due anioni
> abbiano affinit� elevate per qualche pompa ionica che acceleri
> l'uptake intracellulare n� in che tessuti preferibilmente.
> Altri ioni negativi tetraedrici, come il perclorato e il
> pertecnato, vengono captati molto e concentrati dalla tiroide,
> forse per una somiglianza dimensionale e distribuzione
> superficiale di carica analoga allo ioduro.
> Altre ipotesi ancora pi� aleatorie e balzane scanso di farle.
> ciao
> Soviet
>
> >
> >
> > --------------------------------
> > Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
>

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Sat Dec 09 2006 - 16:27:22 CET

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