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From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Thu, 30 Nov 2006 17:55:54 +0100

"Enrico SMARGIASSI" <smargiassi_at_ts.infn.it> wrote in message
news:456EF049.7040709_at_ts.infn.it...
> Bruno Cocciaro wrote:
>
> > quale sarebbe l'enunciato relativo ai due enti matematici
> > che e' trasformabile in un altro (quale altro ?)
>
> Se sono isomorfi, tutti.

Ah beh, questo lo credo bene. Infatti il concetto di isomorfismo direi di
averlo capito, mi pare un concetto importante. Quello che non ho capito e'
il concetto di spazio duale. Se poi duale e' sinonimo di isomorfo allora ho
capito cosa e' uno spazio duale. Ma in questo caso lo spazio delle
trasformazioni lineari di R3 in se stesso non potrebbe dirsi duale dello
spazio R3 su R.
Quindi direi che nei casi in cui lo spazio duale di XXX e' anche isomorfo a
XXX, allora e' certamente possibile, almeno grazie all'isomorfismo,
trasformare un enunciato in uno spazio in un enunciato equivalente
nell'altro spazio; ma e' quando tale isomorfismo non c'e' (come nel caso R3
su R - trasformazioni lineari di R3 in se stesso) che non ho capito come si
fa :-(.

> Enrico Smargiassi

-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Thu Nov 30 2006 - 17:55:54 CET

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