Re: Dualità onda-particella

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: 22 Nov 2006 01:11:07 -0800

cometa luminosa ha scritto:

> marcofuics ha scritto:
> > La carica Q1 che e' apparsa al tempo t1... nel punto P1
>
> Qui stai implicitamente assumendo un sistema di riferimento assoluto...

beh.... torto non ne hai... :)) anche se potrei obbiettare che non e'
cosi' (ma so che comunque starei cercando di aver ragione
impropriamente).
Vedi, il fatto e' questo:
Se tu rileggessi tutto il mio post, ed ogni volta che vi trovassi le
parole P1 e P2 (ammazza ao'.... sa di Licio :)) ) le sostituissi con :
<<un posto>> ed <<un altro posto>>? Diresti che implicitamente ho
assunto un sistema di riferimento? Io penso che nel dire che
"...posiziono qualche cosa in un punto..." vale. E vale a prescindere
dal sistema. Lo posso fare, cioe' porre un corpo da qualche parte senza
preoccuparmi della definizione del sistema a cui mi riferisco.
Ovviamente tale discorso lascia il tempo che trova. Sono cosciente
dell'ambiguita' che si cela dietro alle mie parole, e che a spulciarla
la questione si arriva al nocciolo profondo della "Esistenza dello
Spazio...".
Cioe': lo spazio esiste? Oppure e' la nostra percezione del mondo che
simula tale esistenza?
Secondo Einstein lo spazio e' intimamente connesso all'energia, e
sarebbe possibile (in un certo senso) abolire completamente la nozione
di spazio, ma chi ce lo farebbe fare? E' molto piu' comodo pensare allo
spazio cosi' com'e'.
Ma il punto che volevo io evidenziare e' un altro.
E' il concetto di campo.
Questo benedetto campo (dal vecchio al moderno) cosa e'?
Guarda, oggi per la maggioranza delle teorie il campo e' qualche cosa
di fondamentale, il "campo" di un elettrone ad esempio (cioe' un
elettrone e' un campo) cosi' come il fotone e' un campo.
E' bellissima l'interpretazione "ondulatoria" dei corpi, con cui si
associa ad una entita' <<materiale>> particellare una fattezza
energetica. Voglio dire che qualsiasi corpo e' assimilabile ad una
"oscillazione di energia" che si manifesta in un qualche posto solo
quando "LA SI MISURA", altrimenti rimane indefinita.
Ecco che ti spieghi i fenomeni di interferenza che succedono quando un
fotone, un elettrone, una particella, viene condotto attraverso 2
distinte fessure ad arrivare sul rivelatore che e' posizionato dietro.

Ma c'e' una domanda che nasce spontanea.

Conosci lo "scattering elettrone-elettrone" alla maniera di QFT?
Con la QED si arriva a determinare con grande precisione l'evoluzione
di questo sistema elettrone-elettrone.
Ebbene, se 2 e- li poni in un "canale di ingresso" (chiamato IN), ad un
tempo diciamo -infinito, ed aspetti sul "canale di uscita" (chiamato
OUT) ad un tempo diciamo +infinito; vedi che questi 2 e- hanno
interagito, e l'IN e' diverso dall'OUT.
<<L'operatore evoluzione>> (detto anche S) tiene conto dei canali IN e
OUT e descrive il processo come mediato da un fotone.
Dunque il processo e' dipinto come 2 e- che viaggiano. Arrivano in
"prossimita' l'uno dell'altro" ed ecco che per far si' che succeda
l'interazione c'e' bisogno di <<un fotone che va dall'uno all'altro>>:
ad esempio dal primo e- al secondo e-..... (detta cosi' alla buona, ma
cmq il discorso stringi stringi questo e').
Orbene, se l' e- 1 ad un certo punto ZAC, emette il fotone, perche' lo
ha fatto? Se io al volante della mia Ford (vecchio tipo, cabriolet)
d'un tratto svolto a sinistra.. un motivo ci sara', no? Io so che li'
all'incrocio ho da svoltare, altrimenti andrei avanti dritto!
Ebbene all' e- 1 chi dice di fare l'emissione? O sa dell'esistenza
dell' e-2, e quindi sa anche che gli sta andando addosso, e quindi gli
"spara contro sto fotone", oppure non lo sa, e ciccia!
Ma purtroppo non lo sa, eppure gli spara addosso il fotone. BENE! Come
me lo spiego cio'?
Me lo spiego dicendo che i 2 e- non sanno della reciproca esistenza (in
maniera palese), ma avvertono tale presenza per via di qualche cosa di
virtuale!
Cioe' i 2 e- sono da sempre (dal piu' remoto passato, finanche al piu'
remoto futuro) in contatto attraverso dei "fotoni virtuali" che
incessantemente vanno dall'uno all'altro e-, seguendo le piu' disparate
traiettorie. Questi fotoni sono esistenti/non-esistenti, poiche' quello
che si realizza e' soltanto uno, quello reale.
Tale trucchetto serve a dire che anche se i 2 e- sono distinti,
effettivamente non lo sono, sono approx. una unica entita'. Cioe' i 2
e- sono una COPPIAdiElettroni, sono un solo Elettrone! Un elettrone che
si manifesta qua e la' per opera della nostra interpretazione del
mondo, ma che effettivamente e' una : (lasciami passare la
similitudine)
<<coerenza di energia>> che si manifesta come una sorta di interferenza
costruttiva solo nei punti in cui "CADE LA MISURA", mentre altrove e'
distrutta.

TI PIACE?
Received on Wed Nov 22 2006 - 10:11:07 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:13 CET