Enrico SMARGIASSI ha scritto:
> naveva wrote:
[snip, ottima risposta!]
> > un'ulteriore stanza vicino alla prima con le stesse caratteristiche ma
> > con temperatura inferiore di 20 �C. Se ora metto in comunicazione le
> > due stanze, penso che ci sia un flusso di calore che tende a
> > riequilibrare la differenza di temperatura.
>
> Esattamente. Nota che qui parlare di calore e' corretto: parli di
> trasferimento di energia.
Approfitto per chiarirmi le idee :-)
Chiedo scusa, ma qui ho qualche dubbio (da ignorante):
io avrei detto ''parli di traferimento di energia causata da una
differenza di T'': e' corretto (perche' me lo sono chiesto in
varie occasioni e a piu' riprese senza giungere a qualcosa
che mi sembrasse chiaro e definitivo)?
Poi, anche ammesso che sia corretto, per parlare di calore
come en. trasferita a causa di una diff. di T, occorrerebbe,
per la stessa (intrinseca) definizione di T (principio zero della
TD), che durante tale trasferimento si mantenga l'equilibrio
termico (altrim. T rimane indefinita). Quindi, se c'e' equilibrio
termico, tutto ok; ma se non c'e' (come verosimilmete accade
nel quesito dell'OP), che si fa? Si potrebbe immaginare un
qualche 'sostituto' di T? Oppure rinunciare al legame causale
dT ----> dE nella def. di calore?
[snip, OK]
> > essendo energia inversamente proporzionale con l'entalpia,
>
> QUesta non l'ho capita. Perche' mai l'energia dovrebbe essere
> inversamente proporzionale con l'entalpia? Non mi risulta proprio.
Infatti; presumo che volesse dire entropia (visto che poi
parla di 'disordine' :-), ma anche cosi' la proporzionalita'
inversa non sussiste.
> --
> Enrico Smargiassi
> http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Ciao e grazie dell'attenzione,
Patrizio
Received on Tue Nov 21 2006 - 23:51:40 CET