--- 21 agosto 2006 : Chandra fornisce una prova convincente dell'esistenza della materia oscura Osservando con il telescopio Chandra due ammassi galattici in collisione, un gruppo di ricercatori � riuscito a trovare la prova diretta dell'esistenza della materia oscura. Un ammasso di galassie � composto dalla materia ordinaria, costituita da gas caldo e stelle, e da materia oscurala cui natura � ignota ma la cui presenza � necessaria per stabilizzare gravitazionalmente l'ammasso. --- Ricordo ne hanno parlato anche i tg, di questa 'evidenza diretta'. Ma non capisco: perch� "diretta"? Non sono state rivelate particelle (WIMP) di materia oscura, gli studi effettuati da Chandra sono legati agli effetti gravitazionali che essa produce sulla materia visibile. Che avrebbe questo di "diretto", rispetto agli studi sulla MO condotti in precedenza (ormai da decenni)? [...] > > quindi parliamo della coda di una > > distribuzione con legge di potenza... > > inoltre dovrebbe essereci un break nello spettro RS, dovuto all'eta' > > finita della sorgente. ecco, questo � accennato sul link che mi hai dato (alla fine): --- "Le osservazioni hanno messo in evidenza che il tempo di vita delle particelle accelerate, che sono la causa di produzione dei fotoni ottici e X nel getto, � di soli 100 anni, un tempo insufficiente a spiegare la lunghezza della regione visibile di questi getti dell'ordine di 100000 anni luce. Gli astrofisici teorici hanno allora sviluppato un modello a cascata dove l'interazione delle particelle relativistiche con il mezzo intergalattico provoca l'accelerazione locale all'interno del getto. L'effetto � quello di una successione di getti che producono in getto osservabile dalla Terra lungo centinaia di migliaia di anni luce". --- in pratica pi� lo spettro si estende alle alte energie, pi� la sorgente ha un'et� ridotta: questo � un motivo per cui la RS ha difficolt� nello spiegare lo spettro X. Ma stando all'articolo, il problema sembra superato... > Ma vedi, sarebbe carino se qualcuno scrivesse qualcosa di > divulgativo aggiornando un poco l'eccellente testo di Longair, In effetti s�. Di Longair (HE Astrophysics) oltre ai volumi I e II sapevo che doveva uscirne un terzo... > Altre questioni riguardano invece > il disco di accrescimento e la zona ad elevato z. In quelle regioni > infatti e' molto probabile che si possa parlare di plasmi rarefatti. Che intendi per "zona a elevato z"? Chi � "z", il redshift? Il numero atomico?...? Cmq � vero, il Compton � rilevante solo in plasmi rarefatti. -------------------------------- Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/Received on Mon Nov 27 2006 - 00:49:37 CET
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