Re: Dualità onda-particella

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: 21 Nov 2006 03:16:34 -0800

Elio Fabri ha scritto:

> Non direi pero' che marcofuics risolva meglio la questione quando dice
> che "l'onda non e' una perturbazione dello spazio ma una perturbazione
> del campo elettromagnetico, che e' cosa diversa".
> Non sono d'accordo: sempre secondo la fisica classica (e.m.
> maxwelliano) un'onda e.m. e' un particolare tipo di campo e.m.; non e'
> qualcosa che "perturba" un campo preesistente!
> Possiamo benissimo parlare di assenza di campo, se in una certa
> regione di spazio E=0, B=0.
> Si puo' indicare questa situazione col nome di "vuoto"? Difficile
> rispondere: nella fisica classica il termine "vuoto" non haun
> significato preciso e consolidato.
>
> Se ho insisitito cosi' spesso co la clausola "fisica classica" e'
> perche' le cose cambiano radicamlente con l'avvento della fisica
> quantistica, e ancor piu' con la teoria quantistica dei campi.
> In questo ambito:
> a) Il campo e.m. e' visto come "fotoni" e in questo senso non si sente
> piu' il bisogno di un mezzo, anzi la propagazione nel "vuoto" appare
> naturale.
> b) Il termine "vuoto" acquista un significato tecnico preciso (sul
> quale pero' si fa spesso un immenso casino, e non solo nella
> divulgazione). Vuoto in QFT significa un particolare stato del
> sistema-campo: quello di minima energia, assenza di particelle, e
> altre proprieta' che non sto a elencare.
>



Secondo me il "vuoto" (e sostanzialmente un po' tutto qui, oserei dire:
il campo stesso e' un bel trucco, ottimo stratagemma ma purtroppo
quello che risolve adesso te lo presenta in fattura maggiorata poi)
nasconde un grande inganno, mi spiego.

{{{ Premetto che io sono propenso a considerare (in ambito classico) la
faccenda cosi' come la ho esposta sopra: cioe' onda come perturbarzione
del campo.... ma sono cosciente che tale punto di vista non e' l'unico.
A me sembra sufficientemente valido ed efficace nella sua
formalizzazione in quanto riesce col minimo sforzo a dare una decente
descrizione! Dico anche che il concetto di "CAMPO" non e' poi cosi'
necessario, nel senso che si puo' fare tranquillamente tutta la fisica
"classica" senza campi ma considerando solo <<una interazione>> tra i
costituenti del sistema... ed in questo senso poi risulta la necessaria
presenza delle interazioni Avanzate accanto a quelle ritardate... e qui
vi consiglio di leggere quei paper che ho linkato nell'altro
intervento, e soprattutto Wheeler&Feynman e Tetrode }}}

Dunque, voglio sottilizzare il caso in cui ci sia una qualche zona che
si possa assimilare al "vuoto"... dove E=B=0, [ma anche dE/dt = dB/dt =
0.... ]. Se potesse mai esistere una cosa del genere, che cosa ne
avrei?
C'e' un particolare che non e' stato tenuto in conto.... [e a questo
punto mi voglio dare la zappa sui piedi].
Dunque, ho diverse strade che posso seguire.

Se il campo lo considero "buono" , affinche' esista a spiegarmi la
realta', e valido in se' nel senso che esso assume una sua propria
identita', allora non posso che considerare il campo e lo spazio come
diversi l'uno dall'altro. Uno, il campo, responsabile di alcune cose,
l'altro responsabile (per cosi' dire) di altre. Il campo e' un
PORTATORE DI INFORMAZIONE, lo spazio e' UN CONTENITORE DI COSE. Ora e'
chiaro che le variazioni che avvengono in una determinata regione dello
spazio (variazioni di energia, di materia, di Configurazione in genere)
debbano tradursi a tutto lo spazio circostante per far in modo che vi
sia una reciproca comunicazione, e questo sempre perche' il nostro
mondo e' quello CAUSALE: cio' che accade, accade per un motivo!
Orbene, se tali <<Variazioni locali di Configurazione>> devono essere
tradotte da una regione ad un'altra non possono farlo immediatamente,
ma devono rispettare il vincolo della massima velocita' di propagazione
delle informazioni --> c.
Una propagazione della variazione di stato delle cariche si propaga
nello spazio con velocita' c..... e quindi le onde e-m come
perturbazioni dello stesso campo e-m! E' chiaro.
Se il campo rispecchia una data configurazione delle sorgenti, una
variazione di tali sorgenti deve GIOCO-FORZA trasferirsi prima di tutto
nel campo stesso, per quindi poter essere percepita dai "corpi-sonda".
MA se il campo esiste sullo spazio, e' plausibile pensare ad uno
"spazio-vuoto", cioe' senza campo? ECCO QUI IL PROBLEMA!

Come mi pongo nel caso in cui una regione di spazio, da "VUOTA" diventa
"PIENA" di campo??? Nel senso... se il campo esiste sullo spazio allora
necessariamente ci sara' un momento in cui lo spazio da vuoto verra'
riempito dal campo.
Per dare una spiegazione a questo fenomeno (ipotetico) dovrei pensare
che lo spazio, una precisa e definita regione, ad un certo punto venga
investito dall'onda e-m che sta propagandosi! A parer mio la cosa e'
difficile da inquadrare. Se notate bene le eq.ni di Maxwell dipingono
l'esistenza dell'onda e-m solo se esiste il campo e-m! L'analisi che
comporta tutta l'elettrodinamica si basa sulla misurazione della forza
(elettrico-megnetica) esercitata su una qualche carica/corrente di
prova; se c'e' una forza allora c'e' campo, se non c'e' una forza
allora non c'e' campo. Il punto delicato qui e' la transizione tra
forza e non-forza [tra campo e non-campo], e non tra forza e
forza-di-diversa-intensita' [tra campo e campo-diverso].

Cosa significa permettere al campo di andare a pervadere una regione di
spazio in cui prima non esisteva il campo?
Se non esiste il campo <Nessuna forza> sulla mia sonda --> Cioe' nessun
corpo (oltre a lei) a creare influenza! Se d'un tratto esiste la forza
cio' significa che e' apparso "dal nulla", in quel punto dello spazio,
un corpo di carica elettrica con una sua precisa configurazione (a meno
di immagini);
ma comunque la crezione dal nulla c'e' stata.
Io adesso non mi interesso affatto di cosa comporta la creazione della
carica, ne' come si potrebbe ottenere... non voglio vedere se sia o
meno possibile "CREARE DAL NULLA", mi voglio chiedere se invece la
"CREAZIONE DAL NULLA" logicamente non porta a delle contraddizioni.
Xche' il discorso dell'esistenza dello spazio privo di campi (vuoto) mi
riconduce a tale creazione.
Analizziamo il PARADOSSO DELLA CREAZIONE.

Supponiamo che l'intero universo sia stato completamente svuotato di
tutto. Vuoto ed infinito nella sua estensione. Ad un certo momento sia
la creazione di una carica in un punto dell'universo. Non so chi possa
avere il potere di fare queste cose, ma suppongo che avvenga tale
sequenza di eventi; che poi tale sequenza sia possibile o meno mi
aspetto di capirlo vedendo quello che succede stando all'applicazione
della teoria che uso per buona. Io suppongo che il mondo quindi sia
quello Galileiano (o Newtoniano) fatto di materia [corpi materiali]
immersi nello spazio ed esistenti nello scorrere incessante del tempo,
sui quali corpi si possa applicare con criterio la teoria sia della
gravitazione che dell'elettromagnetismo.
La carica Q1 che e' apparsa al tempo t1 (non voglio per adesso
discutere sul tempo t1 ne' sullo spazio, semplicemente prendo per buone
le cose che soddisfano alla classica logica e fisica) nel punto P1
sara' quindi sola in tutto lo spazio universo; quindi che essa sia
ferma o in moto poco importa, essa ha la sua esistenza confinata da
nessun vincolo limitativo metrico, il suo stato puo' essere qualsiasi e
nulla ne' potrebbe essere influenzato. D'altronde siccome essa e' un
corpo massivo e carico e' anche un corpo sorgente sia di campo
elettro-magnetico che gravitazionale. Limitiamoci al campo e-m. Il suo
campo E-M, lo chiamo C_e-m_1, andra' pervadendo con la sua presenza
tutto l'universo, fino all'infinito. Infatti, che tale situazione debba
avvenire e' implicita nel fatto che solo io e voi che leggete (e chi ha
avuto il potere di svuotare l'intero universo e creare Q1) sappiamo che
non vi e' nessuna altra carica nell'universo, e tale conoscenza e'
ignota a Q1 per la quale vale il principio di informare qualsiasi altra
carica possa essere presente da qualsiasi altra parte dell'universo. La
CAUSALITA' DEVE ESSERE RISPETTATA!
E' d'obbligo quindi supporre che tale campo EM vada a pervadere
l'universo.
Supponiamo adesso che quel Creatore ponga una seconda carica Q2, al
tempo t2 nella posizione P2 diversa da P1. Cosa ci aspettiamo debba
succedere? Stando a tutta la fisica che diamo per buona, ed alla logica
che la accompagna, dobbiamo ammettere ora che non vi e' piu' l'unica
presenza di Q1 nell'universo, ma che Q2 ne condivide la residenza.
Cosi' il fatto che vi sia anche Q2 rende ora necessario discriminare lo
stato delle 2 cariche: non vi e' piu' la totale liberta' di stato per
Q1 e Q2; esse sono ormai necessariamente legate dalla loro reciproca
lontananza. Se supponiamo che la carica Q1 si stia muovendo,
implicitamente essa lo puo' fare solo in riferimento a Q2. Se esiste
una forza che adesso fa muovere una carica, questa forza deve
necessariamente provenire dal sistema di nuova generazione composto
dalle 2 cariche. Ogni azione che appaia dopo la creazione di Q2 e' da
imputarsi unicamente al sistema {Q1,Q2}. Inoltre se Q1 si muove lo fa
rispetto a Q2, e viceversa.

Ma al momento t2, in cui la carica Q2 appare in P2 essa si trovera'
nella stessa situazione nella quale s'era trovata prima, al tempo t1 la
carica Q1. Essa sara' generatrice del nuovo campo e-m C_e-m_2 che fara'
altrettanto: andra' a pervadere tutto lo spazio. Ma a questo punto
sorge la domanda: prima o poi le 2 cariche Q1 e Q2 sentiranno il campo
dell'altra rispettivamente e si muoveranno di conseguenza. Ma chi lo
fara' prima? Chiaro e' che sara' di sicuro il campo C_e-m_1 ad
investire Q2 prima che C_e-m_2 investira' Q1, dato che i campi si
comportano allo stesso modo nella loro essenza. Ad esempio al tempo t3
> t2 la carica Q2 sara' investita da C_e-m_1 e si muovera'. Ma il suo moto come ho accennato prima non puo' essere se non legato al sistema {Q1,Q2}, quindi non puo' esistere se non legato al moto contestuale di Q1. Cosi' Q1 si muovera' relativamente a Q2 senza che sia stata investita dal campo C_e-m_2, il quale non e' ancora dappertutto. Ecco l'assurdo.

Ovviamente l'assurdo e' puramente concettuale, epistemologica, ma
comunque c'e' e sarebbe da stupidi far finte di non vederlo.

O il campo esiste da sempre sullo spazio e non lo "lascia mai vuoto"
oppure bisogna inventarsi qualche altro trucco per conservare la
CAUSALITA' in toto.
Received on Tue Nov 21 2006 - 12:16:34 CET

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