Re: riscaldamento: caldo secco e caldo umido
Mino Saccone ha scritto:
> "coniloz" <coniloz_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
> news:1162926371.828572.302510_at_m7g2000cwm.googlegroups.com...
>> perch� quando si riscalda l'ambiente con la stufa si ottiene un caldo
>> molto pi� secco rispetto a quando si riscalda l'ambiente con
>> termosifoni? Forse perch� la produzione di calore nei termosifoni
>> avviene tramite la circolazione di acqua calda? Allora significa che
>> c'� una sorta di "trapasso" di umidit� dai tubi all'ambiente esterno?
ciao.
Hai dato un'ottima risposta tecnica e oggettiva, e probabilmente
aggiunger� solo considerazioni piuttosto soggettive.
Da parte mia, intanto ho qualche dubbio sulla stessa premessa
(la domanda) per come � posta, nel senso che il caldo secco � da
quantificare.
Ma cmq, prendendolo per buono, una certa differenza (o forse
gran parte), imho � anche percettiva, in particolare se ci si
riferisce alle vecchie stufe, in ghisa o pietra, e non tanto a
quelle a ventilazione forzata e internamente in refrattario.
Ebbene, a parit� di KWh immessi, la temperatura superficiale di
una stufa � parecchio maggiore di quella del termosifone, e in
effetti la stufa (in ghisa o pietra) scalda molto in maniera
diretta, radiante, il corpo, e non solo indirettamente per via
convettiva.
Ora l'effetto "cutaneo" � molto diverso, la nostra percezione
del calore infrarosso � proprio di calore secco. A me (ho una
stufa in ferro senza alcun coibente, e diventa anche rossa), ad
es. capita di non poterci stare vicino anche se magari in stanza
ci sono ancora 12-15 gradi, e se mi tolgo il pile sento pi�
caldo che se resto ben coperto e isolato. La sensazione � di
caldo secchissimo, bruciante, anche se magari ancora l'umidit�
relativa � alta. La pelle irradiata direttamente asciuga, pure i
panni stesi davanti asciugano.
ciao
Soviet
>
> Una stufa brucia il combustibile combinandolo con l'ossigeno dell'ambiente e
> i fumi vengono scaricati nel camino. Occorre quindi ripristinare
> continuamente l'aria ambiente che deve quindi essere richiamata dall'esterno
> tramite apposite aperture (ormai di legge) o, come nel passato, tramite le
> fessure degli infissi. Tutto questo non si applica ovviamente ai camini
> chiusi moderni con carico e scarico indipendenti dall'ambiente riscaldato.
>
> Ora supponiamo che l'aria esterna, pur molto umida (100%) sia a 0 gradi e
> che venga riscaldata a 20 gradi entrando nell'ambiente. La sua umidita'
> relativa passa da 100% a circa 20%, quindi diventa estremamente secca e
> questo accade non perche' sia variato il suo contenuto di umidita' in
> quantita' d'acqua per unita' di volume, questo anzi si e' matenuto costante,
> ma perche' questo contenuto e' ora molto lontano dalla quantita' di acqua
> relativa alla saturazione a 20 gradi. E il nostro benessere e' legato a
> questa umidita' relativa e non a quella assoluta.
>
> Il calorifero invece non richiede ricambio di aria ambiente. Un
> umidificatore sul calorifero (la classica vaschetta) o anche solo la
> traspirazione dei presenti creano di solito sufficiente umidita'. Se pero'
> sono presenti superfici fredde, tipicamente i classici vetri singoli, molta
> di questa umidita' va a condensarsi su di essi e l'aria diventa comunque
> molto secca.
>
> Insomma, per stare bene, e' meglio usare le "nuove tecnologie": caminetti a
> circuito chiuso e vetri multistrato.
>
> Saluti
>
> Mino Saccone
>
>
>
Received on Wed Nov 08 2006 - 15:25:36 CET
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