Il 08 Nov 2006, 14:12, "Josef K." <franz.kafka_at_LEVAQUESTOcomune.re.it> ha
scritto:
> >Oppure complessi polimerici sensibili in modo diverso alla
> >riorganizzazione della struttura elettronica rispetto al moto di parti
> >metalliche. Ma ripeto, mi sento ignorante al riguardo.
>
> S�, c'� stata qualche incomprensione prima ma diciamo la stessa cosa.
> Dovrei pensarci un po'. Se non vuoi un rivelatore che possa essere
> influenzato dalla presenza di campi e.m. non ionizzanti (e a causa di
> essi possa fornire letture errate) devi scegliere un rivelatore
> passivo.
> A questo punto diventa una faccenda di sensibilit�: se hai neutroni di
> bassa energia non � detto che con una camera a nebbia tu li veda.
> Esistono dosimetri in grado di discriminare componente gamma e
> neutronica e che non sono sensibili a radiazioni non ionizzanti.
Per� ripeto, se si vogliono discriminare processi nucleari da altri
tipi di processi occorre non soltanto che il rivelatore discerna fra
radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, ma anche fra gamma ed X.
Questo perch� se una cosa sembra chiara di quello che si verifica in
questi esperimenti � che si verificano plausibilmente delle
microscariche. Pi� plausibilmente elettrolisi e ricombinazione
ad un rate piuttosto elevato.
> Ne
> esistono di diversi tipi: il loro limite � la precisione, ma se basta
> l'indicazione che ci sono radiazioni neutroniche e fotoniche si
> possono usare TLD (600 e 700 per la discrimnazione delle due
> componenti). Esistono anche polimeri organici sui quali si vanno a
> leggere le tracce lasciate dai protoni di rinculo messi in moto dai
> neutroni.
E dire che mi sembrava di avere avuto un'ideona. :-)
> Ci penso un po', caso mai mi viene in mente altro.
> --
>
> Rob
> "Qualcuno doveva aver calunniato Josef K. perch� una mattina, senza che
avesse fatto nulla, venne arrestato."
>
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http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Wed Nov 08 2006 - 16:43:20 CET