Xylas ha scritto:
> On Thu, 2 Nov 2006 17:49:59 -0500, "Hypermars" <hypermars00_at_yahoo.com>
> wrote:
>
>> Non ci siamo. Da un punto di vista metodologico, deontologico se vuoi, uno
>> scienziato *non puo'* credere. Punto. ......
>
> Guarda che uno scienziato crede a moltissime cose, cose che non solo
> fanno parte della sua attivita' scientifica ma che spesso la fondano.
> Non ti capita mai di citare in un tuo lavoro un articolo di altri? In
> quel momento stai credendo che altri abbiano fatto quegli esperimenti
> ed abbiano ottenuto quei risultati.
> Cos� come scommetto che credi all'esistenza di Napoleone, o che tu sei
> nato il giorno in cui sei nato, Napoleone non lo hai visto, altri ti
> hanno detto che e' esistito, cosi' come penso il giorno della tua
> nascita... si potrebbe proseguire a lungo e scopriresti che piu' del
> 90-95% della tua conoscenza e' ottenuta perche' credi, nel senso che
> hai fiducia in altri che te l'hanno detto, riferito, scritto.
> Ma non preoccuparti, tutto cio' e' estremamente ragionevole e
> razionale e non sei meno scienziato di prima.
> Non vedo perche' con Dio il discorso possa essere diverso.
scusa ... ma se non vedi perch�, non hai idea di cosa significhi
replicabilit� di risultati o ricerca di evidenze oggettive.
Intanto le pratiche che citi, il "credere" agli amici, alle
pubblicazioni, a tutto ci� che c'� di scientifico, � solo una
scorciatoia efficiente, per far prima, ma che non implica alcuna
sorta di fede o fiducia, anzi, si sa che un dato � affidabile
proprio perch� prima di essere pubblicato � stato referato e, in
principio, replicato da terzi, imparziali. Si sa anche che molti
dati sospetti e teorie innovative sono date in pasto a
verificatori, che tentano di replicare e ti defenestrano dal
mondo accademico se una sola volta hai barato. Non c'� nulla di
fideistico nella "fede" nella scienza. Non � fede, se non nel
senso cartesiano del termine, nel dubitare in realt�
metodicamente di tutto.
Questo almeno per le scienze esatte e materiali.
In storia e archeologia qualche appiglio alla verit� iniziale
pur sempre resta, le fonti. Chiunque pu� sempre decidere di
imparare le lingue antiche e leggere le fonti originali, datarsi
i reperti originali etc. La fede � solo un risparmio di tempo.
Vorrei invece un po' vedere che uno che crede in Dio ci crede
perch� ha in qualche modo replicato qualche esperimento o
simili. Quella si che � fede di nome e anche di fatto, ma non ha
senso paragonarla con quella nella scienza, perch� sono al
limite uguali di nome, ma nella sostanza sono quasi antitetiche,
una � acritica, l'altra ipercritica per definizione
P.S. dovresti anche leggere qualcosa di Popper sulla
falsificazione e a proposito di cosa pu� o non pu� credere uno
scienziato in veste di scienziato.
ciao
Soviet_Mario
>
> Xylas
>
> ---------------------------------------
> Can you imagine when this race is won?
> Turn our golden faces into the sun.
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Received on Wed Nov 08 2006 - 15:40:28 CET
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