"Soviet_Mario" <Soviet_at_MIR.CCCP> wrote in message
news:1qJ2h.27429$uv5.196363_at_twister1.libero.it...
> Ma ammettendo di volerlo essere, la mia opinione � che se si crede nella
> scienza non si pu� n� credere n� non credere, ma per il momento, allo
> stato attuale delle conoscenze, rimane solo la modesta possibilit� di
> rimanere dubbiosi, agnostici se preferisci una parola non del tutto
> adatta.
Sono d'accordo, eccetto che nella scienza non si crede. Tuttavia nota che
"ateismo" in accezione moderna non e' nulla di diverso dal rimanere dubbiosi
che tu ascrivi all'agnosticismo. L'ateismo non e' fideistico, si limita a
constatare l'assenza di indicazioni a favore delle varie divinita', in
mancanza delle quali si ignora l'ipotetico ente in questione cosi' come si
ignora qualsiasi idea balzana che non trova riscontro nella realta'. Questa
e' una posizione scientifica se vuoi, o piu' propriamente
scettico-materialista. Una volta assunta questa posizione, non si puo' che
rimanere con il "giudizio sospeso" che tipicamente denota l'agnosticismo. Ma
di fatto, anche ammettendo la remota possibilita' che un giorno qualche dio
decida di rivelarsi e presentarci quindi quelle indicazioni che mancano a
supporto della sua esistenza, quotidianamente si vive da atei, che significa
semplicemente senza dio. Si e' discusso molto su agnosticismo ateismo e loro
relazione. La mia opinione e' che non sono categorie che si escludono,
facendo riferimento a posizioni filosofiche che stanno su spazi in un certo
senso ortogonali. Io mi definisco ateo E agnostico, in quanto non credo fino
a che non ci siano indicazioni ragionevoli (ateismo) e ritengo *inoltre* che
queste indicazioni non possano mai arrivare (a-gnosticimo) a causa del fatto
che gli enti "dio" sono metafisici, quindi ci sia l'impossibilita' di
conoscere che tu sotto citi. La vecchia storiella dell'agnostico come colui
che "non si esprime", e' un retaggio del passato, e non ha nessun senso. Il
cattolico medio, a rigor di logica, e' teista E gnostico (la mia nemesi
insomma, lol), in quanto crede (teismo), e inoltre ritiene che si possa
arrivare a Dio per via razionale (gnosticismo), come insegna la teologia
classica cristiana. Ci sono anche le altre due combinazioni.
> Si perch� un agnostico tuttosommato a suo modo professa qualcosa :
> l'impossibilit� di conoscere un qualcosa.
Esattamente. Vedi che siamo d'accordo?
> Lo scenziato non dovrebbe professare nemmeno quella come fede (anche se
> pu� averla come opinione).
OK.
> Nulla garantisce infatti che un domani non si addivenga ad una qualche
> dimostrazione dell'una o dell'altra tesi. Ora come ora c'� spazio solo per
> la perplessit�, per l'interrogazione e l'indagine (ma nessuna certezza).
Concordo. Mentre ci si interroga e si indaga, tuttavia, all'atto pratico si
rimane atei o teisti.
> beh, queste di solito sono quasi sinonimi per molti credenti. A mio avviso
> sono posizioni equidistanti tra loro quanto l'agnosticismo dista dalla
> fede.
Metti tutto su un asse solo. Ripeto che a mio modo di vedere (e non sono
certo il solo in questo), ateismo-teismo rappresenta un asse, mentre
gnosticismo-agnosticismo rappresenta un altro asse. L'equidistanza di cui
parli, perlomeno dovresti studiarla in 2 dimensioni.
> Mi sono fatto una specie di "mappa", eh he he he.
Non sei il solo, come vedi.
> Immagina un triangolo isoscele, base larga e piuttosto basso.
> Il vertice basso a destra � una concezione fideistico-religiosa
> Il vertice basso a sinistra la mentalit� scientifica pura
> (in mezzo ci sono posizioni che collocano Dio sempre pi� lontano dai
> fenomeni quotidiani).
> Il vertice in alto � l'agnosticismo : la convinzione della inconoscibilit�
> intrinseca del divino e del sovranaturale.
> Il centro del triangolo, vicino all'agnosticismo, � la posizione di
> incertezza assoluta, una posizione provvisoria in principio, ma che pu�
> facilmente restare tale a vita, o per secoli a seconda di cosa ci
> riserver� il futuro.
Interessante. Rimango comunque piu' orientato su un banale sistema
cartesiano.
> non condivido affatto questa "confusione" tra ateismo, agnosticismo e
> sfumature.
Pace.
> beh .... questa � una ipotesi davvero remota. PEnso che gli scienziati
> credenti tuttosommato o credono in un Dio remoto e separato, oppure si
> destreggiano con una doppia metodologia nella vita. Questo non � difficile
> in realt�, perch� a volte � pi� faticoso essere coerenti sempre e comunque
> che essere irrazionali. La natura umana tende anche all'irrazionalit�, non
> si pu� essere scienziati 24 ore al giorno.
Vero.
> penso si possa fare. In realt� si tratta solo di usare il cervello in modo
> diverso, sognare un po' cose migliori di quelle che si constatano. Io la
> vedo come una consolazione, e se potessi, mi concederei il lusso
> volentieri.
Chiaro che si puo' fare. Infatti si fa: molti scienziati ancora a messa ci
vanno.
> vabb� ma non siamo computer. La nostra cpu non si pianta per
> contraddizioni simili. Per fortuna � molto fuzzy
Il "Per fortuna" e' discutibile.
> condivido l'idea di fondo, ma di nuovo usi parole dure e forse inadeguate.
> Incoerente e schizofrenico sono cose differenti.
> L'una � una condizione comunissima, � quasi la prassi nella vita, anzi.
> La schizofrenia presuppone la non consapevolezza di chi siamo, quando lo
> siamo, e la non consapevolezza delle varie personalit� tra loro. In uno
> coesistono varie persone diverse ne nessuna personalit� � cosciente delle
> altre. E' una condizione patologica ! Non esageriamo.
Prima parli di fuzzy, e ora invece utilizzi una logica estremamente binaria
che dice schizofrenia=patologia, incoerenza=non patologia. Ci sono diversi
gradi di schizofrenia.
> Voler staccare un po' la spina non � schizofrenia.
> Sentire il bisogno dell'esistenza di qualcosa di pi� alto di noi � umano.
> Poi c'� anche chi non lo sente, e tuttosommato invidio pure lui. Ma non �
> la fede in s� stessa a essere nefasta per la scienza.
Qui continuo a non essere d'accordo. La fede, essendo in contrasto
metodologico con la scienza, se applicata in campo scientifico e' nefasta.
Cosi' come lo e' l'astrologia applicata all'astronomia. Come l'alchimia alla
chimica.
> Piuttosto sono le varie istituzioni secolarizzate che esercitano potere
> anche "temporale" a poter esercitare influenze negative.
Scusa, secolarizzate significa, nell'accezione comune, "non-religiose".
Forse hai scritto male?
Bye
Hyper
Received on Wed Nov 08 2006 - 13:22:24 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Sun Nov 24 2024 - 05:10:18 CET