Re: come si forma la luce nelle lampadine?

From: Giovanni Rocco <giovanni.rocco_at_adriacom.it>
Date: Mon, 16 Oct 2006 19:01:37 +0200

"freenuma" <freenuma_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:1160927503.934542.7380_at_i3g2000cwc.googlegroups.com...
> in base a quale fenomeno le lampadine emettono luce? Che cosa trasforma
> la corrente elettrica in luce visibile?

Ti rispondo anche se non sono tra le persone pi� autorevoli.
Nel caso di lampade ad incandescenza la corrente elettrica circolante in un
filamento (effetto Joule) di materiale altobollente con bassa tensione
superficiale (che evapora meno possibile es. tugsteno o tugsteno in presenza
di iodio) viene riscaldato a temperature dell'ordine di 1500�C e oltre
(emissione di un corpo nero).
Questa alta temperatura comporta che alcuni elettroni che solitamente
orbitano stazionariamente attorno agli atomi saltino su orbite a pi� alta
energia assorbendo una frazione di energia termica e rendendo pertanto
l'atomo stesso instabile che immediatamente tende a stabilizzarsi
richiamando lo stesso o pi� probabilmente un'altro elettrone vicino, ad
occupare l'orbita lasciata libera.
Il fatto che un elettrone passi da una data orbita esterna ad una pi�
interna comporta la riemissione di una quantit� di energia sotto forma di
fotone (emissione monocromatica specifica del salto).
Nel nostro filamento di tugsteno abbiamo una vastit� di salti caotici di
elettroni (dalle orbite pi� esterne) che contribuiscono ognuno all'emissione
di un fotone di diverso colore (frequenza) e quindi nel complesso abbiamo
un'emissione di una luce apparentemente bianca.
Nelle lampade a "scarica nei gas" l'emissione di luce si affida allo stesso
principio (salto elettronico) ma l'energia elettrica viene utilizzata per
accelerare gli atomi ionizzati (solitamente mercurio in presenza di neon e/o
argo come promotori) che vengono fatti cozzare tra loro con l'effetto di far
estrarre elettroni da orbite ancora pi� interne all'atomo da cui alla
ricaduta (stabilizzazione) si hanno fotoni con energie ancora pi� elevate
ovvero nelle frequenze degli ultravioletti. In questi casi � necessario
interporre uno schermo di opportune sostanze fluorescenti che convertono
l'ultravioletto in una luce visibile (es. i classici tubi al neon).
Molte sono le sorgenti che convertono l'energie elettrica in luce (led,
pellicole elettrofluorescenti ecc...) ma il principio grossomodo � il
medesimo.
Received on Mon Oct 16 2006 - 19:01:37 CEST

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