Salve, un articolo comparso oggi su la Repubblica,
cronaca di Firenze, intitolato "Zepponi, l'arte del rabdomante", mi
ha indotto a perorare la causa di cui all'oggetto.
*inizio citazione*
"E' l'acqua, laggiu', che scorrendo forma un campo magnetico",
spiega il rabdomante. "noi con la punta della forcella lo intercettiamo,
niente di piu'"...
Dotati com'erano di un "senso del creato", i contadini di un
tempo evitavano sempre di costruire le case sui campi magnetici
legati alle vene sotterranee. Li sentivano, li rispettavano. Oggi
invece "ogni cosa viene trattata per conto suo, da specialisti,
da tecnici".
*fine citazione*
Due considerazioni:
Con quello che costano i magnetometri, in confronto con
una forcella di olmo, quasi quasi provo a brevettare il procedimento :-)
Inoltre dopo la lettura mi sento un po' in colpa, in sincerita' non ho
mai nutrito un particolare rispetto per i campi magnetici, e confesso che
talvolta ho maneggiato con poca cura magneti permanenti ed
elettromagneti, e ho persino fatto scorrere liberamente l'acqua nelle
condutture di casa, senza preoccuparmi degli evidenti effetti
nocivi legati alle conseguenti variazioni del flusso del campo
magnetico :-(
--
Giorgio Bibbiani
Received on Sun Aug 27 2006 - 11:08:03 CEST