Re: Perchè esistono i colori ? (Why are there the colours ?)

From: JTS <giovanni.notebooks_at_gmail.com>
Date: Thu, 16 May 2019 08:30:48 -0700 (PDT)

On Thursday, May 16, 2019 at 5:06:02 PM UTC+2, Soviet_Mario wrote:

>

> > Secondo me se provi a definire con maggior precisione i termini che usi ti accorgi che quello che dici e' vero solo in maniera molto approssimativa ;-)
>
> non saprei definirlo ma non credo che sotto la definizione
> delle tavolozze ideali ci siano ragioni esclusivamente
> fisiche, ma anche percettive : come dire che si è
> empiricamente dimostrato che grazie a quel minimo di soli
> tre colori, ma soltanto quelli (RGB) si riusciva a emulare
> visivamente il tutto
>


Ti consiglio allora di leggere gli scritti di Elio, in questo momento sono le cose che ho in mente; i libri consigliati dagli altri in questo thread non li conosco e il libro di MacAdam forse non ti piacerebbe (anche se me lo ricordo sintetico e quindi potrebbe essere piu' rapido da leggere).
 
> >
> > In particolare non e' vero che RGB puo' essere sostituito da CYV (attenzione alla distinzione tra sintesi additiva e sintesi sottrattiva!)
>
> attenzione in che senso ?

Nel senso che bisogna farci attenzione :-)

Per esempio le due terne non sono interconvertibili in sintesi additiva.

> Una viene usata nei monitor (emissione), negli inchiostri si
> ha necessariamente una riflessione attenuata della luce
> esterna e per forza bisogna levare qualcosa e non "aggiungere".
>
> Ora non conosco le ragioni per cui sia stata creata la
> tavolozza (GB mi riprende che si dice magenta e non
> violetto) con giallo ciano e magenta, probabilmente per le
> medesime ragioni empiriche sopra ...

Ti rimando di nuovo allo scritto di Elio o al MacAdam


>

> > e la tua affermazione che la combinazione di due colori primari da' in sintensi additiva sempre un colore saturo e' vera solo per terne che "si assomigliano a RGB"
>
> sono disposto anche ad accettare che sia l'unica terna
> possibile in emissione ad avere caratteristiche simili (però
> immagino che ampliando il numero di componenti potrebbero
> magari esistere più quaterne)
>
> > (quindi la scelta della terna e' solo parzialmente convenzionale, ci sono dei vincoli).
>
> sicuramente, non volevo dire il contrario.
>
> Nel suo ambito anche la terna CYM (o CYV che dir si voglia)
> potrebbe anche essa avere delle caratteristiche di unicità.
>
> >
>

> > Ho dato un'occhiata agli scritti di Elio e c'e' spiegato anche li' (vado un po' usando la memoria, un po' ad intuizione su come si devono combinare gli stimoli e deduco che quello che spiega Elio e' uguale a quello che ho in mente io).
> >
> >
>

>
> Ho usato il termine "ortogonale" con una forzatura perché da
> un lato non sapevo come spiegarlo senza enormi giri di
> parole, dall'altro mi era parso evocativo.


IMHO in questo caso e' fuorviante.

>
> Immagino che la scelta discenda sia dalle posizioni
> spettrali ma anche dallo spettro di sensibilità delle varie
> tipologie di coni (e temo anche dalla risposta percettiva,
> ossia da come interpretiamo il cocktail di impulsi dei vari
> coni).
>


Un primo orientamento ce lo hai guardando i diagrammi di cromaticita', i quali danno per buono il concetto colore = tristimolo e il fatto che gli stimoli si sommino.
Received on Thu May 16 2019 - 17:30:48 CEST

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