gnappa ha scritto:
> ...
> Per il voltmetro, essendo collegato in parallelo, una parte della
> corrente I che prima fluiva solo nella resistenza R fluisce nella
> resistenza interna rv del voltmetro, quindi l'inserimento del
> voltmetro modifica la differenza di potenziale ai capi della
> resistenza perch� la corrente che l'attraversa � diminuita.
> -----------
> A me sembra che la seconda parte, quella riferita al voltmetro, non
> abbia senso.
> ...
> Vorrei un chiarimento in proposito, grazie :-)
Non ho guardato come viene presentata la questione di solito. Se e'
come dici tu, hai certamente ragione.
L'effetto del voltmetro esiste in quanto il generatore non e' ideale.
O meglio, se guardiamo alla pratica in cui si usano questi strumenti,
spesso si va a misura la d.d.p. tra due punti di un circuito anche
complesso, quindi ben lontano da quel caso schematico.
E' vero che in base al teorema di Thevenin, se si puo' fare l'ipotesi
di linearita', ci si puo' sempre ridurre al caso di generatore ideale
con resistenza in serie e voltmetro a chiudere il circuito.
Ma il problema e' se si sa valutare la res. serie...
Ti posso raccontare un episodio di diversi anni fa.
Un collega ebbe la peregrina idea di farmi partecipare agli esami di
Lab. III, e cosi' capito' che nella discussione della prova pratica
(un amplificatore) i malcapitati studenti, che avevano misurato
l'ingresso e l'uscita dell'amplificatore con un oscilloscopio, si
sentissero chiedere dal sottoscritto: "Benissimo, ma hai tenuto conto
dell'impedenza d'ingresso dell'oscilloscopio? Sai se aveva importanza
e poteva falsare la misura?"
Ovviamente gli studenti non ne avevano la piu' pallida idea, e
altrettanto ovviamente non fui piu' invitato a presenziare a
quell'esame ;-)
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Elio Fabri
Received on Thu Aug 24 2006 - 21:12:25 CEST