ds_lite_at_hotmail.it ha scritto:
> ...
> Per un approccio universitario per� non � adatto, se non proprio per
> una lettura introduttiva precedente ad un corso di relativit�
> ristretta.
3p ha scritto:
> Questo � indiscutibile. Quel libro semplicemente mi introdusse alla
> relativit� anni prima che mi mettessi a studiarla un po' seriamente.
Invece secondo me e' discutibile e come!
Ti dico con tutta serieta', che io sarei felice se tutti i laureati
in fisica sapessero di relativita' quanto si trova in quel libro
(includendo in quel "tutti" un buon numero di professori miei
ex-colleghi.
Voi confondete uno studio "serio" con una carrettata di formule.
Errore comunissimo, ma altrettanto deleterio.
Del resto, lo dimostra quello che segue.
> ...
> Mi piacerebbe pervenire a una formulazione pi� elegante della
> relativit� invece di quella accozzaglia di concetti che ho capito (sia
> pure cos� ben legati l'uno all'altro e sperimentalmente verificati).
Francamente non ti capisco, e mi pare che ti contraddici pure: come
fanno una "accozzaglia" di concetti a essere "ben legati l'uno
all'altro"?
Credi davvero che nella matematica ci sia la magia di rendere chiaro
cio' che non ti e' gia' chiaro prima?
E' molto piu' probabile che te ne dia solo l'illusione...
> Ad esempio il fatto stesso che l'aumento di massa abbia solo valore
> storico non lo capisco.
> ...
> E invece no. Tutto sbagliato. Dire che la massa aumenta con la
> velocit� � sbagliato. Ma cos'� che non capisco...?!? Un approccio
> matematicamente pi� elegante mi chiarirebbe questi dubbi?
Assolutamente no...
Vedi, se Wheeler non fosse ancora vivo, sebbene ultranovantenne, direi
che a sentirti "si rivolterebbe nella tomba" :-))
Voglio dire: tu prima scrivi che in fondo quel libro al piu' puo'
servire come primissima introduzione, prima di uno studio serio.
Poi dichiari (e dimostri) di non aver capito niente sulla questione
della massa relativistica, che e' uno dei punti centrali del libro.
Posso solo concluderne che i tuoi giudizi sono quanto meno
superficiali...
Comunque, con pochissima speranza:
http://www.df.unipi.it/~fabri/dialogo/dialogo.htm
ds_lite_at_hotmail.it ha scritto:
> Dal primo corso di relativit� che ho fatto ad oggi (in realt� ne ho
> fatti solo 2, sono al 3� solo anno e ancora x questo mese neanche
> laureato :) la massa � sempre stata presentata come costante.
E menomale!
> Ora non so com'� stata la storia, in ogni caso � singolare che anche
> un pilastro come Feynman nel capitolo dedicato alla dinamica
> relativistica esordisca dicendo "� uguale a quella classica, basta che
> la massa vari cos� con la velocit� ... ".
E' vero, e non e' l'unico grande fisico ad averlo detto.
Con una battuta, potrei dire "nessuno e' perfetto" :-))
Piu' seriamente, e' interessante notare che questo discorso lo troverai
facilmente in testi piuttosto vecchi (anche le lezioni di Feynman
hanno ormai piu' di 40 anni...).
Pero' le cose sono piu' complicate, se consideri ad es. che Feynman
fece la tesi con Wheeler, il quale ha sempre combattuto la massa
relativistica.
> Imvho � molto + semplice utilizzare F = dp /dt con l'impulso
> relativistico (la comonente spaziale del quadrimpulso, per intenderci,
> tralaltro, quel libro utilizzava la parola orribile "enermoto)
Hanno tradotto cosi' "momenergy" che non so se sia meglio :)
> Per di pi�, in un sistema di unit� con c=1, la definizione della
> cosidetta "massa relativistica" equivale a quella dell'energia (la
> componente temporale dell'"enermoto" per intenderci :).
D'accordo.
> Ma probabilmente il professor Fabbri riuscir� a dirti qualcosa di
> meglio (dopo aver corretto tutto quello che ho detto suppongo :)
Una cosa te la correggo di certo: il mio cognome :-))
--
Elio Fabri
Received on Fri Aug 25 2006 - 21:19:10 CEST