Re: accordatura secondo BACH
eliofungi_at_hotmail.com ha scritto:
> Quello che si fa in realt�, e che faceva anche Bach, � di cercare di
> avvicinarsi il pi� possibile al temperamento equabile, mantenendo
> per� sempre alcune "asimmetrie". Praticamente solo con l'accordatore
> elettronico si ottiene il "vero" temperamento equabile, anche se su
> questo "vero" ci sarebbe da discutere.
Beh, un accordatore elettronico compara le frequenze misurate con
quelle che ha in memoria in una tabellina.
Discutendo anni fa con un accordatore di pianoforti professionista (che
usava solo il diapason), mi pare di ricordare che lui si basasse sui
rapporti di quinta giusta secondo la scala naturale e che identificava
ad orecchio. Dato che conosceva le differenze tra la scala naturale e
quella temperata, sapeva che la quinta temperata era ottenuta
correggendo leggermente la quinta giusta in modo da ottenere certa una
frequenza di battimento che valutava sempre ad orecchio. Poi procedeva
in qualche modo sempre con quinte e con rapporti naturali di cui
conosceva la correzione temperata, di modo da accordare tutte le corde,
partendo dal solo la a 440 Hz come riferimento.
Ho sempre trovato notevole e molto interessante questa procedura.
Received on Tue Aug 22 2006 - 16:41:46 CEST
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