Re: Forza e massa nelle leggi di Newton

From: Michele Ancis <mancheesNOSPAM_at_SPEMtiscali.it>
Date: Thu, 24 Aug 2006 14:29:03 +0200

Giorgio Bibbiani ha scritto:

> "Michele Ancis" ha scritto:
> ...
> >> 1) si definisce indipendentemente un campione di forza (ad es. usando
> >> molle tarate), e di conseguenza usando la F = m * a si definisce la
> >> massa.
> >
> > Si..In pratica questo � molto simile a quello che ho pensato io, [...]Per
quel che
> > capisco io, devo *per forza* rifarmi a F=m*a, con il che siamo punto e a
> > capo ;-) o no?

> In linea di principio no, per tarare una molla puoi fare ad es. cosi':
> ti procuri un cilindro di lega platino iridio di 39 mm di diametro e
> 39 mm di altezza :-)

Bwhahaihioh! Spetta che scendo a vedere se me n'� rimasto qualcuno in
garage! ;-D

> lo sospendi all'estremo libero di una molla tenuta
> verticalmente, e segni sulla scala graduata il valore 9.8 N, poi prendi due
> cilindri, li sospendi alla molla, e segni 19.6 N, e cosi' via.

Devo pensarci su...A me sembra che tu debba, per tarare la molla, comunque
ritenere _a priori_ che F=m*a, ossia che l'effetto della forza della
molla, e di quello della forza di gravit�, sia quello di accelerare la tua
massa sino all'equilibrio...Senza il secondo principio, non mi sembra ne
possa cavar piedi..Ci penso un po' su.

> >> 2) si definisce la massa indipendentemente dalla F = m * a, con
> >> il che la F = m * a viene _anche_ a costituire la definizione della
> >> forza.
> >
> > perch� _anche_? Cosa si definisce con quella formula, se non la forza
> > soltanto? Non avevamo detto che una formula pu� definire solo una
> > grandezza?

> Volevo sottolineare che sarebbe riduttivo dire che F = m * a costituisca solo
> la definizione della forza, questa equazione rappresenta la legge
fondamentale
> della dinamica, e la sua maggiore utilita' e' senza dubbio nel permettere di
> determinare l'evoluzione temporale di un sistema di punti materiali, note le
> forze che agiscono su di essi.

Ah, occhei. In effetti, io sto cercando di guardare una porzione
relativamente limitata dell'intero quadro...E' che mi son reso conto di
non aver mai capito come si facesse a definire indipendentemente queste
grandezze...L'idea che hai esposto, che chiss� come ho afferrato, e che
poi dici essere l'approccio di Mach, mi sembra molto soddisfacente,
anzichen� (!).

> ...
> >> cioe' il rapporto delle accelerazioni di due corpi interagenti solo
> >> tra loro e' uguale al reciproco del rapporto delle masse.
> >
> > Ci devo pensare un pochino ma...questo non � come dire
> >
> > 1) F=m*a
> > 2) Fab = -Fba
> >
> > Ossia secondo e terzo principio? [..]
> ...

> Infatti, usando questo procedimento (che risale a Mach) per definire la
massa,
> cioe' sfruttando il fatto sperimentale che le masse dei corpi interagenti
sono
> in rapporto reciproco delle rispettive accelerazioni, stiamo usando,
> ma senza dirlo :-), anche il terzo principio della dinamica.

Beh, allora tutto torna...Due principi, due grandezze definite...Mi sembra
soddisfacente.

> Ciao

Ciao Giorgio, e grazie per le spiegazioni.

Michele

-- 
Frustra fit per plura quod potest fieri per pauciora
(Guglielmo Da Ockham)
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Received on Thu Aug 24 2006 - 14:29:03 CEST

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