Elio Fabri ha scritto:
>
> Tu hai visto 4 come una riflessione parziale, che come tale era
> compatibile con tutte le altre. Non hai osservato che la differenza
> tra i vari casi era l'angolo d'incidenza.
Non so se ho capito. Ho capito anch'io che evidentemente il problema
iniziale assegnato allo studente �: "disegna i raggi rifratti per
diversi angoli di incidenza", e che lo studente ha disegnato dei raggi
incompatibili, perch� in alcuni casi la rifrazione segue n1>n2 e in
altri n2>n1, suggerendo la domanda dell'insegnante, che � poi la domanda
del quesito.
Ma visto che il testo non lo dice, cio� non definisce qual � il problema
di partenza che viene dato allo studente per fare il disegno, e la
domanda � in pratica semplicemente: "quali raggi non si possono
osservare contemporaneamente", io non posso sapere se chi ha concepito
l'esercizio vuole vedere se mi sfugge la riflessione parziale, o vuole
solo verificare che so come cambia la rifrazione se n1>n2 o n2>n1.
Certo che se almeno il quesito fosse a risposta chiusa e non multipla
(cio� non ci fosse la "E - nessuna delle precedenti � corretta",
l'ambiguit� sparirebbe.
Quello che voglio dire � che il quesito dovrebbe verificare una mia
competenza, non la mia capacit� di capire quello che il quesito vuole
verificare!
>
> Inoltre non hai tenuto presente che nell'ottica della scuola
> secondaria (e per buona parte anche dell'universita', quando si parla
> di raggi) l'esistenza della riflessione parziale e' del tutto
> ignorata.
Su questo non sono d'accordo, vedi la mia risposta a never9.
> Sfido chiunque a mostrarmi un libro dove si trovi una figura in cui il
> raggio incidente e' accompagnato da *due* raggi: uno riflesso e uno
> rifratto. E dove si dica che in realta' una certa frazione della luce
> si riflette e un'altra si rifrange.
Il mio libro delle superiori: Caforio-Ferilli, 'Physica', ed. Le
Monnier, vol. 2, pag 73.
Il mio libro di Fisica 1: Caciuffo-Melone, 'Fisica Generale', ed.
Masson, vol. 2, pagg 518-519, insiste addirittura in tre figure! :-)
Inoltre � la natura che lo dice ;-)
> (Io ne conosco uno, ma da lunga pezza non lo usa piu' nessuno...)
> Questo discorso lo si trova (se lo si trova...) solo se e quando si
> affronta la riflessione/rifrazione delle onde e.m.
Le figure del caciuffo sono ne paragrafo: "Leggi _empiriche_ della
riflessione e della rifrazione".
>
> Pertanto l'autore del quiz si e' messo in quello schema: la luce *o* s
> riflette *o* si rifrange, e su questa alternativa ha ragionato,
> cambiando l'angolo d'incidenza.
>
Non si pu� fare un percorso di studi di anni in cui dall'inizio alla
fine ti insegnano a non dare per scontato niente, a definire con
precisione un problema fisico, ad avere bene presente in quali casi le
leggi che si imparano possono essere applicate, e poi imporsi di essere
distratti e trattare un problema dimenticandosi dei pezzi.
Non ne sono capace e non credo che sia giusto :-(
--
GN/\PPA
"E' meglio accendere una candela che maledire l'oscurit�"
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Received on Fri Aug 11 2006 - 11:49:25 CEST