Re: La relatività di Rovelli
Il 09/04/12 17.32, Paolo ha scritto:
> se una persona conosce la velocita' di propagazione del
> suono (o della luce) e misura da dove e' partito il segnale
> non ha enormi problemi a calcolare quando e' partito il messaggio.
>
In realta' a me non risulta che sia cosi' semplice nel contesto
relativistico (almeno da quello che ho capito da una recente lezione,
che a onor del vero sto pero' ancora ruminando).
Il problema sta nel fatto che nel momento in cui dici "conosco una
velocita'" l'affermazione implica che hai gia' definito il tempo, gli
intervalli di tempo etc etc... quindi usare in questo modo la velocita'
per definire la simultaneita' di due eventi (=calcolare quando e'
partito il messaggio) ti porta in un specie di "loop gnoseologico"
(passami il termine da filosofia da bar ;-P).
Questa e' la cosiddetta sincronizzazione degli orologi ONE WAY.
Invece nella TWO WAY + CONVENZIONE STANDARD il segnale luminoso parte
dall'evento E1, arriva in E2 dove viene riflesso da uno specchio e torna
indietro in E1. In E1 e' presente un orologio tramite il quale si misura
l'intervallo di tempo tra la partenza (t1) e il ritorno (t2) del raggio
luminoso: convenzionalmente si decide che il momento in cui il raggio
luminoso raggiunge lo specchio e' (t2-t1)/2 (sta in questa assunzione la
convenzione standard).
A domanda diretta al mio professore: "scusi ma visto che e' una
convenzione, se la scegliessimo diversa (magari meno 'simmetrica'), cosa
succederebbe?" la risposta e' stata: "a livello di calcoli la teoria
sarebbe piu' complessa, ma tornerebbe comunque tutto"
Come ho premesso e' una questione che devo ancora digerire del tutto,
quindi eventuali correzioni, precisazioni sono piu' che ben accette!!
>
> ciao
> Paolo
Saluti
Andrea Barontini
Received on Tue Apr 10 2012 - 09:46:48 CEST
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