(wrong string) � di Rovelli

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 11 Apr 2012 14:57:21 +0200

"Elio Fabri" ha scritto nel messaggio
news:9ubg9lFvc2U1_at_mid.individual.net...

> Non anticipo il mio parere; sono prima interessato a conoscere i vostri.

Personalmente ho trovato abbastanza condivisibile il pezzo di Rovelli.
Anzi, in un punto ho detto proprio: "Ohhh, finalmente qualcuno che lo dice
esplicitamente e chiaramente". Probabilmente capirai che e' il punto in cui
Rovelli dice:
"Allora come faccio a sapere se il mio amico dice "due" proprio ora?
Einstein, sui passi di Galileo, comprende che anche questa domanda non s i g
n i f i c a n u l l a "
Si potrebbe discutere su quanto sia corretto attribuire ad Einstein il
merito di aver compreso quanto sottolineato sopra o se tale merito andrebbe
almeno condiviso con Poincare' (Reichenbach attribuisce tale merito ad
Einstein), ma, come ho piu' volte detto in passato, personalmente concordo
con Reichenbach nel dire che proprio li', nel comprendere che quella domanda
non significa nulla, sta la base logica della relativita'.

C'e' poi un punto sul quale non scommetterei di concordare con Rovelli. Fra
le "conseguenze pratiche" della scoperta di cui sopra Rovelli mette
l'energia atomica.
A me pare che per arrivare all'energia atomica serva dell'altro. La "base
logica", o, meglio, la base sperimentale dell'energia atomica direi che sia
altrove. Proprio da te, Elio, imparai tanti anni fa che all'energia atomica
si sarebbe arrivati comunque, indipendentemente dalla relativita', in quanto
la sua origine sta nel fatto che le forze nucleari sono intense e tale fatto
e' indipendente dalla relativita'.
Quello che pero' non capisco e' se tale fatto si possa o meno considerare
completamente avulso dalla "base logica" di cui sopra.
In breve, il fatto che una molla compressa messa sopra una bilancia segni
piu' della stessa molla non compressa c'entra qualcosa o non c'entra proprio
niente con l'assenza di significato della domanda riportata sopra da
Rovelli?

> Elio Fabri

Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)

Received on Wed Apr 11 2012 - 14:57:21 CEST

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