PONENTINO COGLIONCINO
Il giorno lunedì 3 giugno 2019 09:55:03 UTC+2, Ponentino ha scritto:
>
> Hai scritto:
> “ la massa delle particella dentro all’acceleratore
> tende a diventare infinita” .
>
Falso, l'OP non ha mai nemmeno nominato il termine "massa".
Ha invece scritto:
<E' noto che l'inerzia di un elettrone in un acceleratore di particelle tende a accrescere e, avvicinandosi alla velocità della luce, a divenire infinita con il suo aumento di velocità.
Ma allora, vista la sua equivalenza tra massa inerziale e massa gravitazionale, anche la sua capacità di attrarre diviene infinita? >.
>
> Questo dovrebbe significare che l’elettrone, o il protone,
> dovrebbe diventare più grande dell’acceleratore entro cui si muove!
>
Falso. Le dimensioni lineari non c'entrano assolutamente niente con la massa (a meno che tu ti riferisca al "raggio di Schwarzschild" ma non penso).
>
> O addirittura più grande della Terra e della Galassia!
>
Come sopra.
>
> E chiaro che si tratta di una condizione fisicamente irraggiungibile: l’elettrone non
> riuscirà mai a raggiungere c.
> Attualmente nell’LHC si raggiunge gamma = 7000,
> tuttalpiù possiamo ipotizzare di avere gamma = 10000 nei prossimi anni.
> E dobbiamo limitare i nostri ragionamenti questi valori,
> perché oltre non ci sono conferme sperimentali,
> ma solamente estrapolazioni teoriche.
>
E secondo te, con gamma = 10000, quali "diventerebbero" le "dimensioni" dell'elettrone? Sentiamo un po'.
>
> Che l'inerzia di una particella ( elettrone o protone)
> tende ad aumentare con la velocità, direi che è confermato
> da qualche milione di esperimenti già fatti in tutto il mondo
> negli ultimi 110 anni.
>
Falso. E' solo un'idea tua!
Un'idea tua che insisti a continuare a dire, nonostante che molti, soprattutto Elio Fabri, ti abbiano gia' dimostrato molte volte essere FALSA. Aspetti forse il giorno in cui non ci sara' piu' nessuno su questo ng a contestartela, quando non lo frequentetemo piu'? :-)
Dopo avertelo gia' spiegato molte volte devo riscriverti ancora una volta la dimostrazione (ineccepibile) di Fabri!?
>
> Ed è anche chiaramente espresso dalle equazioni:
> p = gamma*m*v e F = dp/dt
> (senza scomodare la massa relativistica)
> con p = quantità di moto e gamma = fattore gamma.
> E’ evidentissimo che al secondo membro della quantità di moto
> c’è sempre il prodotto gamma*m e che la forza F
> risulta funzione di gamma, m, dv/dt.
>
Questo dimostra che non conosci bene la matematica.
1) Se uno scrive che una certa funzione f della velocita' v e':
f(v) = 5•sen(v/c)
e "sen(v/c)" lo chiamo "Pippo", significa che "f e' funzione di Pippo"?
Oppure che se:
f(v) = sqrt[1+(v/c)]
e "sqrt[1+(v/c)" lo chiamo "Topolino", significa che "f e' funzione di Topolino"?
"gamma" "γ" e' solo un simbolo comodo per scrivere sqrt[1-(v/c)^2], ma la funzione f rimane funzione della velocita' v, o del tempo, qualunque sia la dipendenza funzionale. E' inutile, e sciocco (e contro il criterio del "rasoio di Occam") scrivere tutte le volte "f e' funzione di Pippo che a sua volta e' funzione di v"; "f e' funzione di Topolino che a sua volta e' funzione di v"; ecc, ecc.
2) Qui la quantita' di moto p non e' nemmeno funzione di v /soltanto tramite il fattore γ = sqrt[1+(v/c)] / infatti e' p = m • sqrt[1+(v/c)] • v!
Perche' non hai eseguito la derivata dp/dt? Non mi dire che non sei capace a farla...
O forse e' perche' NON potresti fare:
dp/dt = dp/dγ • dγ/dv • dv/dt?
Se tu ti fossi mai preoccupato _di farla_quella derivata, ti saresti accorto quanto meno significato abbia il tuo γ, rispetto a quanto glie ne attribuisci...
>
> F = f(gamma,m,dv/dt) dove gamma è funzione della velocità, come è noto.
>
Falso o comunque fortemente fuorviante come gli "epicicli" di era tolemaica.
Scrivi TUTTI i passaggi della derivata dp/dt (il cui risultato, come ho scritto alcuni post fa e' :
F = dp/dt = γ•m•a + γ^3•m•(v.a) v/c^2)
sempre che tu sappia farla, e poi provami _da questi passaggi_ che hai potuto farla scrivendo _soltanto il fattore gamma_come dipendenza implicita di p dalla velocita'.
Ammesso che tu ci riesca, cspisci cosa intendevo quando parlavo di "epicicli".
> Per il moto circolare uniforme, con |v| e gamma costanti,
> si trova subito: F = gamma*m*v^2/R
> che esprime chiaramente che la particella alla velocità v
> ha la massa che vale gamma*m.
> Ma alcune persone continuano a negare anche l’evidenza.
> Per l’accelerazione tangenziale, invece,
> variando |v| varia anche gamma.
> Allora il risultato della derivata è più complicato,
> e compare quel gamma elevato al cubo.
>
Forse e' meglio che ti rileggi (per la centesima volta) quello che scrisse Fabri 6 anni fa:
https://groups.google.com/d/msg/free.it.scienza.fisica/UyfGXka6rgQ/MiEiUTVexIsJ
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Wakinian Tanka
Received on Mon Jun 03 2019 - 19:27:30 CEST