Patrizio ha scritto:
> ...
> Credo di aver seguito bene il tuo ragionamento, anche nell'apetto
> quantitativo. Comunque mi resta un piccolo dubbio che da qui non
> riesco a risolvere (mancanza di qualsiasi testo adatto e troppo pochi
> ricordi per, eventualmente, ricostruire): prima di leggere questa tua
> risposta avevo ipotizzato che c'entrasse, dato che siamo al finito,
> anzi, distanze relativam. brevi, che l'ingrandimento longitudinale
> (non so se e' l'espressione giusta) per il quale un oggetto esteso al
> di la' di un sist. ottico ci appare, si' ingrandito angolarmente, ma
> un po' anche in profondita'; per quanto riesco a ricordare, cio'
> farebbe si' che un cubetto (per dire, ed esagerando un po', per
> capirci) ci apparirebbe come un tronco di piramide col vertice
> virtuale (quello mancante) posto al di la' e la base (ingrandita) al
> di qua', verso di noi.
Ricordi bene che si trova anche l'espressione "ingrandimento
longitudinale".
Ma nello spirito del discorso che ho fatto, e' chiaro che si tratta di
un concetto pressoche' inutile.
Nelle trattazioni piu' pedestri dell'ottica geometrica, ci si
disinteressa completamente di come funziona il sistema che "vede"
(occhio+cervello" e ci si cura solo di definire delle prorieta'
geometriche.
Quindi si danno le dimensioni (lineari o angolari) dell'immagine, e in
questo spirito ci si puo' anche interessare delle diverse distanze a
cui vengono poste le immagini di oggetti che si trovano a distanza
diverse.
Da qui nasce l'ingrandimento longitudinale.
Il punto e' pero' che - come ho cercato di spiegare - la distanza alla
quale che vede decide di piazzare l'immagine haochissio a che vedere
con la relae posizione dell'innagine dell'ottica geometrica, e per la
stessa ragione ha pochissimo valore l'ingr. longitudinale.
Del resto dovrebbe bastare che tu puoi sempre regolare il cannocchiale
in modo che l'immagine si formi "all'infinito". Se non sei miope, la
vedrai distintamente, ma certo non la vedrai "all'infinito"!
Piuttosto ho ripensato alla mia spiegazione e non ne sono piu' del
tutto convinto.
Voglio dire che probabilmente entrano in gioco altri meccanismi, oltre
la parallasse temporale.
Infatti l'impressione di "schiacciamento" che dicevi si ha anche se si
fa attenzione, guardando nel binocolo, a non muovere la testa (ho
fatto la prova).
Ci ripensero'...
--
Elio Fabri
Received on Mon Jul 10 2006 - 20:36:48 CEST