Re: La relatività di Rovelli
Il giorno mercoled� 11 aprile 2012 14:09:50 UTC+2, Giovanni ha scritto:
> A molti di voi sembrer� eresia un simile articolo, ma
> dal mio piccolo, con le mie esperienze passate e attuali, ritengo che
> rivolgersi ad una platea di non pari e cercare di spiegare cose complesse e
> soprattutto molto articolate, avedo parole limitate o tempo limitato sia
> sempre una bella impresa.
Non mi sembra affatto eresia, anzi!
E' bello per di piu'; purtroppo senza soldi il prete non canta messa :)) per dire che quando c'e' una certa difficolta' insita in un certo ragionamento, questa difficolta' non puo' essere cancellata ma soltanto, al limite, spostata.
Voglio dire che se una cosa e' difficile da capire, come la rigiri e la rivolti questa difficolta' te la ritrovi, magari alla fine o magari all'inizio del tuo modificato approccio didattico-comprensivo.
Accade lo stesso con Rovelli: direi che l'ha fatta semplice, ma siamo solo al principio, facendola semplice ha potuto aggirare diversi ostacoli logico concettuali, pero' se volesse continuare su questa strada si ritroverebbe a doverli affrontare poi.
Poi bisogna dire che trovare comunque un compromesso tra base conoscitiva di partenza e modello teorico a cui ci si riferisce e' fondamentale; non di rado accade che lo scrittore-docente scrive su di un certo argomento pensando di partire da argomenti noti, mentre cio' non accade e cosi' facendo chi legge spesso rimane in dubbio oppure non riesce proprio a comprendere.
Visto che ci troviamo (dicevi di essere digiuno per quanto riguiarda l'argomento), tu come hai capito la faccenda leggendo quell'articolo?
Cosa non ti e' chiaro e cosa lo e'?
Received on Fri Apr 13 2012 - 09:16:59 CEST
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