Re: Condizionamento alternativo
Carlo Milanesi ha scritto:
> Cactaceo ha scritto:
>
>
>>Ora, non sono un esperto di geologia, ma mi par di ricordare che basta
>>scavare un paio di metri e la temperatura del terreno si aggira
>>costantemente intorno ai 15�C.
>>Ora, se io facessi un impianto che forza l'aria attraverso una rete di tubi
>>di ferro zincati, sepolta 2 metri sotto terra?
>>L'aria penso si raffredderebbe.
>
>
> Siccome la roccia e' un pessimo conduttore e il terreno umido un
> mediocre conduttore, il calore ceduto al terreno finirebbe per
> aumentarne la temperatura nelle zone vicine alle tubazioni.
vere le premesse, non necessariamente la conclusione. Ossia, se
le conclusioni son vere o meno dipende da quanto intenso � il
prelevamento o lo scarico di calore in rapporto alla superficie
scambiante (in realt� in rapporto alla massa interessata allo
scambio). Se le superfici di scambio sono sottodimensionate, lo
scambio � lento e poco efficace il sistema tout court.
Ammettiamo per� che le superfici dei tubi siano dimensionate
correttamente. Questo � condicio sine qua non, ma non
sufficiente da sola.
Se la intera massa interessata allo scambio, che fa da tampone
termico, � bassa (ad esempio le superfici sono troppo
localizzate), si verifica quello che dici, il tuo scarico o
prelievo termico altera troppo lo stato del tampone-terreno.
Ma se la massa � grande, e il gradiente termico si mantiene
grossomodo stazionario, anche la semplice conduzione �
sufficiente per far lavorare il tutto.
Va da se che ci vuole un minimo criterio nella scelta della zona
di scavo, bisogna sentire il geologo. Eslusa la roccia a
priori, per il costo degli scavi a suon di mina e frese varie,
se uno mette le tubazioni in un banco di sabbia o suolo calcareo
molto asciutto, la conduzione � scadente. L'argilla umida � gi�
meglio.
Spesso poi le tubazioni sono interrate sin a lambire o immerse
nelle falde, e allora ci sono convezioni sotterranee che rendono
molto pi� conduttiva la terra, e il sistema diventa pi� simile
alla tua cisterna : la conduzione � magari inferiore che non la
convezione nell'acqua della cisterna, ma in compenso la massa
del sistema � molto maggiore.
>
> Un sistema che invece ho pensato in passato ma che non ho mai visto
> realizzato e' il seguente.
> Si scava una cisterna sotterranea
non � una cattiva idea, specie se non hai terreno adatto. La
coibentazione imho � controproducente, perch� se pian piano
raffreddi anche la terra intorno, accumuli molto pi� freddo che
non con la sola cisterna
> coibentata. La si riempie d'acqua.
> D'inverno si fa circolare un liquido refrigerante (acqua salata?) che
> porta il freddo dall'esterno alla cisterna, e provoca il congelamento
> di tutta l'acqua.
ok....ma perch� non proseguire raffreddando anche la terra
intorno ? La coibentazione che consigli la riserverei soltanto
ai casi in cui non sei disposto a scavare a profondit�
sufficiente. Allora si, diventa essenziale. Ma imho, interrare
pi� in profondit� da pi� autonomia estiva.
> In primavera e in autunno si mantiene la cisterna
> sigillata. In estate si fa circolare il liquido refrigerante tra la
> casa e la cisterna, rinfrescando la casa e facendo scogliere il
> ghiaccio.
Pu� funzionare, se dimensioni bene le masse d'acqua e lo
spessore (e il tipo di coibente).
Per la verit� l'anno scorso, ma non li ho sotto mano, avevo
fatto due conti al riguardo (ad uso riscaldamento per�), con
vari spessori in pannelli di poliuretano espanso, fogli
argentati, o polistirene espanso. Considerati gradienti termici
un po' buttati li ma pessimisticamente sfavorevoli, avevo
ottenuto una stima che per scaldare due mesi quattro stanze (che
� solo mezza casa qui), con venticinque centimetri di coibente
poliuretanico, mi ci sarebbero voluti circa dodici metri cubi di
acqua con gradiente termico di almeno quindici gradi in pi�
della temperatura voluta in casa (un modesto 14�, peraltro, non
certo un lusso).
A parte lo scavo, ho dubitato che sarei riuscito a
immagazzinarci tanto calore in estate con pannelli che stavo
cominciando a fare io con serpentine usate di frigoriferi, ne ho
raccolto solo una ventina e ho sospeso tutto). Forse con molti
pi� pannelli termici si sarebbe potuto scaldare quella massa.
Non posso manco dire di fidarmi troppo dei calcoli, ho pescato
valori un po' da cataloghi delle ditte dei coibenti, un po' da
un libro di impianti, e non sono un esperto per cui potrei anche
avere legato malamente il tutto.
In ogni caso non la vedo una questione di SE sia possibile, ma
solo di COME e a che costi iniziali (che sarebbero cmq
lentamente ammortati nel tempo)
> Ovviamente tale sistema e' applicabile solo nelle zone a forte
> escursione termica stagionale. Infatti, se d'inverno fa troppo caldo,
> l'acqua non ghiaccia,
beh, chiaro che usando il calore latente del ghiaccio ci si pu�
permettere di usare una massa d'acqua molto minore. Ma anche
sfruttando solo acqua raffreddata a +5 si pu� ottenere lo scopo,
basta usare una massa d'acqua proporzionalmente pi� grande, e
magari anche la terra circostante
> e se d'estate fa troppo freddo non c'e' bisogno
> del condizionatore. In alternativa, se d'inverno la temperatura esterna
> fosse di poco sopra lo zero, si potrebbe usare una pompa di calore tra
> la cisterna e la casa per far ghiacciare l'acqua e scaldare la casa.
> Esiste un sistema del genere?
Come gi� dissi in un altro post, ho sentito parlare di "sonde
termiche" sia
ad uso riscaldamento invernale che condizionamento estivo. Non
sono proprio
cisterne come forma, ma grossi tubi interrati sino a grandi
profondit�, anche 100-200 m. Del resto scavare un pozzo
cilindrico di un 80-100 cm di diametro e calarci un tubo (a
doppia camicia, concentrico, per mandata e ritorno) �
tecnicamente pi� agevole come macchinario di perforazione che
non fare uno scavo magari di 10-15 metri ma grande abbastanza
per calare una cisterna intera.
Non so se per la terra vale lo stesso che nel metallo, ma il
diametro della fresa � un parametro piuttosto critico dal punto
di vista anche della potenza che la macchina perforatrice deve
avere per scavare (molto pi� critico che non la lunghezza del
buco). Il mio vicino ha un pozzo (per i vivai) di 150 metri,
largo solo 75 cm, per fare un esempio concreto.
A quando ne so, � importante che l'acqua nella sonda NON ghiacci
mai, in quanto scambia per convezione con la stessa acqua di
accumulo, e non ha un fluido vettore separato che non ghiaccia,
come la salamoia che hai pensato. PEnso che si potrebbe fare
anche al modo tuo, ma forse un secondo circuito indipendente per
un secondo fluido comporterebbe qualche complicazione in pi� di
tubazioni e pompe, senza contare che il ghiaccio conduce in modo
pessimo, per cui dovresti mettere a bagno della cisterna un
signor fascio di tubi per scambiare bene in assenza di convezioni.
In definitiva mi sembra pi� pratico rinunciare all'ottimo calore
latente del ghiaccio, e accontentarsi della sola acqua fredda,
ma fare un sistema con moltissima acqua (e che sfrutta anche il
terreno vicino) e usare quella direttamente da mandare ai
termosifoni/condizionatori, senza salamoia.
ciao
Soviet_Mario
Received on Sat Jul 01 2006 - 16:10:58 CEST
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