Re: la lampadina questa sconosciuta
"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:4gg1reF1ncbkdU3_at_individual.net...
> mino.saccone_at_eidosmedia.com ha scritto:
> > Quasi giusto, nel senso che questo vale per un intervallo infinitesimo
> > dt durante il quale la temperatura si innalza di un infinitesimo dT
> > (purtroppo stiamo usando t per tempo e T per temperatura assoluta,
> > speriamo di non fare confusione)
> >
> > quindi:
> >
> > (V^2/R - alfa sigma (T ^ 4 - Ta ^ 4)) dt = c m dT
> > ...
> Scusa, in questo modo stai assumendo che il filmento possa perdere
> energia solo per irraggiamento.
> Secondo me non e' cosi'.
> 1) Perde energia per conduzione metallica verso i suoi terminali.
Certo, ma, in prima approssimazione, considererei questo contributo come
trascurabile. I punti di contatto filamento-terminale sono ridotti al minimo
in una lampada tradizionale.
> 2) Ne perde per convezione, visto che nella lampada non c'e' il vuoto.
Dato che il problema riguardava il transitorio di accensione, consideravo
che il gas all'interno con facesse a tempo a mettersi in movimento
>
> Non saprei dire quantitativamente in che misura i due effetti siano
> importanti, ma a naso direi che lo sono: basta toccare il vetro della
> lampadina...
> Se mi dici che il vetro si scalda perche' assorbe nell'infrarosso (non
> so se sia vero) allora non puoi tanto trascurare Ta^4, almeno nelle
> fasi iniziali.
>
Sicuramente vero per una lampada alogena dove la parete di quarzo puo'
portarsi intorno ai 1000 gradi centigradi.
> Vorrei anche sapere quanto e' buona la legge di Stefan per i
> filamenti: basta trattarli come "corpo grigio", ossia inserire un
> fattore correttivo costante?
Ah, questo proprio non lo so. Immagino che esistano tabelle sperimentali di
uso comune da parte dei fabbricanti di lampade. Pero' non saprei proprio
dove andarle a cercare.
Saluti
Mino Saccone
Received on Thu Jun 29 2006 - 09:33:56 CEST
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