Re: Entanglement e paramentro tempo

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Wed, 14 Jun 2006 23:01:24 GMT

                                                        Il 12 Mag 2006, 21:22, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Tetis ha scritto:
> > ...
> > Dice Haag, aderendo ad una copheganismo puro, che la chiave delle
> > correlazioni EPR e' in questa caratteristica qualita' evolutiva.
> > Esiste un cammino evolutivo di eventi, ad ogni stadio il passato
> > consiste degli eventi che consideriamo compiuti, il futuro e' aperto e
> > permette la possibilita' di nuovi eventi.
> > Complessivamente abbiamo un grafo crescente o, usando un altro
> > linguaggio matematico, una crescente categoria i cui oggetti sono gli
> > eventi ed in cui le frecce dirette sono i nessi causali. Assumeremo
> > inoltre che la relatizone allo spazio tempo e' fornita dagli eventi.
> > Ogni evento marca approssimativamente, una regione nello spazio tempo,
> > la cui estensione e delimitazione dipende dalla natura degli eventi.
> > Non si assumono proprieta' di localizzazione indipendenti dagli
> > eventi. Questo corrisponde alla osservazione che il piu' semplice tipo
> > di nesso causale e' una particella e che la posizione non e' un
> > attributo reale della particella.
> > In fatti e' essenziale per la comprensione di qualsiasi appartente
> > paradosso della meccanica quantistica (incluso l'effetto EPR) che un
> > nesso causale diventa effettivo solo dopo che sia la sorgente che il
> > bersaglio sono stati concretizzati... (fine citazione).
> Scusa, ma questo e' Haag o sei tu che racconti Haag?
> Propenderei per la seconda, perche' e' oscuro esattamente quanto quello
> che scrivi tu di solito.
>
> Sara' l'eta', o quello che vuoi, ma chi scrive oscuro mi sta sempre
> piu' sui [censura].

Questo � Haag. Mi sono limitato a tradurre in italiano, se mi
dai il tempo di trascrivere il passo originale in lingua inglese
possiamo controllare che non abbia oscurato io qualcosa nella
traduzione :-) a parte le "frecce dirette" che adesso ritradurrei le
"frecce orientate". Sul fatto che Haag sia oscuro... chiss�.
In generale direi che finch� non cerca di interpretare la
matematica � molto comprensibile. Ma anche questo che scrive
qui mi sembra molto corrispondente, in vero, ed al modo di procedere
operativo della teoria dei campi quando la applichiamo a situazioni
concrete.

> Elio Fabri
>
                                                

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Received on Thu Jun 15 2006 - 01:01:24 CEST

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