Enrico SMARGIASSI ha scritto:
non ancora cazziato per l'OT, proseguo ...
> Soviet_Mario wrote:
>
>> beh, pensavo che rilevare (o rivelare :-) ?) che la nostra societ�,
>> inteso italiana, non occidentale in genere, sia chiaro, sia
>> notevolmente scientofoba, non fosse neppure una mia percezione. Davo
>> quasi per scontato che fosse opinione comune di tutti coloro che
>> scientofobi non sono.
>
>
> La questione a mio parere e' abbastanza complicata. Ci sono studi ed
> inchieste al riguardo ed i risultati non sono univocamente quelli che
> dici.
quello che poi citi, non inficia il discorso che facevo.
Citavo le indagini da parte OCSE sui risultati scolastici e
sulle conoscenze degli studenti, e su quelle non ci piove che ci
dimostriamo ogni anno pi� somari e perdiamo punti comparativamente.
Forse mi ero spiegato male se avevi capito che stessi citando
dati circa la credibilit� attribuita dalle masse alla categoria
degli scienziati. Circa quella ho espresso un parere, e come
tale discutibile, ovviamente.
> C'era per esempio un' indagine dello Iard alcuni anni fa che
> chiedeva ai giovani dai 15 ai 35 anni quale fossero le categorie
> professionali di cui si fidassero di piu'. In testa, con la percentuale
> bulgara dell' 80% e piu' c'erano gli scienziati. Ricordo altre indagini
> con risultati non molto dissimili. Esiste poi questa ricerca della SISSA
> intitolata significativamente "Youth and science in Italy: between
> enthusiasm and indifference" http://jcom.sissa.it/archive/04/02/A040201/.
Mah .... che dire. Pur considerato il campione assolutamente
esiguo e non rappresentativo, ho parecchi studendi che per
esempio adorano focus e si definiscono interessati alla scienza,
eppure i libri di testo (scientifici) non li guardano nemmeno.
E' scienza ? E' ci� amare la scienza o piuttosto essere
affascinati (e come non esserlo) dai suoi risultati finali
bell'e pronti ? Imho � la scienza di McGyver, o di C.S.I. o di
Medici di Los Angeles, quella che affascina attualmente, ed �
quasi di moda. Ma se anche costoro si definiscono amanti delle
scienze, io non la vedo cos�. Forse sono un po' pessimista, e la
mia visione � distorta dalle incessanti conferme su scala
individuale (limitata, naturalmente)
>
> Mi ha poi sempre colpito il fatto che nelle pubblicita', specialmente di
> prodotti di salute e bellezza, si ripetano le frasi "clinicamente
> testato", "scientificamente provato" ecc.,
beh .... e a chi dovrebbero far testare i prodotti ? Voglio
dire, non mi pare una conferma di grande fama, ma se non fai
testare le medicine ai medici ricercatori, a chi altri dovresti
assegnare il compito ? Al commercialista ?
> a volte sparando percentuali
> senza senso ("il 43% di rughe in meno": qual e` l'unita' di misura
> della ruga?) per dare un' impressione di serieta', precisione e
> scientificita'. E i pubblicitari conoscono i loro polli.
Siiiiii, eh he he ! Quelle pure a me fanno sbagasciare dalle
risate ! E il 57 % di brillantezza in pi� dei bicchieri o di
lucentezza dei capelli ? Fantastica la patina pseudo scientifica
su dati inventati. Shampoo agli estratti "di mare" ...
Cos'avranno estratto dall'acqua ?
>
> E molti ciarlatani cercano di vestirsi di un' aura scientifica - vedi
> certe pubblicita' dei lottologi in camice bianco di fronte ad un
> computer - mostra che i termini "scienziato" e "scientifico" invece
> attraggono.
Mmmm, vero quanto dici, ma non mi convince che ci� dimostri un
amore per la scienza. Al limite � amore per una figura che gode
ancora di una sorta di prestigio dovuto (dovuto a causa del
progesso, cui tutti devono tutto, volenti o nolenti).
Ma io intendevo dire che ben pochi amano studiare la scienza, e
ritengono tale studio sgradito e non necessario.
Inoltre, mi chiedo come mai anche a livelli alti scoppi una
specie di tradegia ogni volta che si prospetti la nomina di un
ministro "tecnico" invece di un politico standard, come se la
competenza fosse cosa da aborrire.
>
> Quello di cui molta gente non si fida, e non di rado con ragione, e' dei
> rischi potenziali o reali che la scienza e la tecnologia creano: ma e'
> un'altra cosa.
il timore eccessivo, fobico o irrazionale, dei rischi, talvolta
� dannoso quanto la spericolatezza irresponsabile.
Voglio dire, mi sta bene che Cernobyl evochi il terrore (anche
se ho visto un dossier in cui erano citati i dati di studi
dell'agenzia internazionale energia atomica in collaborazione
con OMS, laddove le vittime accertate erano in numero inferiore
persino rispetto a quanto avevo pensato), ma non capisco perch�
un numero infinitamente superiore di morti per patologie
polmonari causate dall'inalazione di PM8-PM10 e/o causate
indirettamente dalle centrali a carbone/olio combustibile,
epidemiologicamente incontrovertibili, non destino alcuna
diffidenza e non essendo spettacolari ma diluite nel tempo, e
quindi non contino nulla.
Bombe atomiche escluse, voglio vedere chi, competente in materia
energetica o sanitaria, si sognerebbe mai di dire che il
nucleare abbia fatto pi� vittime dei combustibili fossili.
Eppure a nominare il primo vedi le persone diventare cianotiche
e inalberarsi alla sola idea di riconsiderare la posizione, alla
seconda si scrollano le spalle con indifferenza, come a dire
"ovvio, che vuoi farci !". Le percezioni distorte dei rischi, in
funzione della spettacolarit�, li considero anch'essi una tipica
manifestazione da privazione di background scientifico e un
comportamento scientofobico, agli effetti pratici.
> Per essere convinti che tali rischi esistano, in
> effetti, bisogna essere convinti che scienza e tecnologia funzionino.
>
> Il problema grosso, semmai, e' che pochi sanno distinguere la scienza
> dalla fuffa, gli scienziati dai ciarlatani. Questo e' un problema grave,
> e che non si risolve in pochi anni e forse nemmeno in un paio di
> generazioni.
Gi�. E la cosa triste � che nessuno, tra coloro che avrebbero
mandato di affrontare anche questi problemi, sta realmente
provando di risolverlo. :-(
ciao
Soviet_Mario
P.S.
chiudo qui prima di essere infine cazziato !
>
Received on Sat Jun 03 2006 - 00:18:09 CEST