Re: I problemi del mondo sono finiti?
On Mon, 05 Jun 2006 20:38:52 +0200, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
wrote:
>E' solo negli ultimi decenni, con l'aumento di popolarita' di RG e
>cosmologia, e con lo sviluppo della sua scuola, che ha visto aumentare
>la sua considerazione.
>Personalmente ho riconosciuto piu' volte il mio debito nei suoi
>confronti per avermi fatto capire la RG, ma questo non giustifica un
>Nobel :-))
>Scherzi a parte, un Nobel richiede una scoperta significativa (anche
>se su quanto sia significativa ciascuna scoperta si discutera'
>sempre...). E non mi pare che a Wheeler si possa attribuire niente del
>genere.
Sara' perche' ci ho passato un bel po' di tempo sopra, ma a me sembra
che l'aver "sdoganato" la Relativita' Generale come strumento teorico
effettivamente utilizzabile per l'astrofisica e non piu' confinato nei
recinti cosmologici sia un merito decisamente non indifferente (fra
gli altri, beninteso). Parlo dell'articolo del 1957 scritto con Regge
sulla stabilita' della metrica di Schwarzschild; criptico quanto vuoi,
a tratti confuso, in parte persino errato nella scrittura delle
soluzioni perturbate, pero' e' la prima vera dimostrazione di come un
problema astrofisico francamente ostico ma fondamentale
(sostanzialmente si trattava di capire se un BH e' qualcosa che "sta
in piedi" nel senso che reagisce come un qualunque altro oggetto
convenzionale ad un trattamento perturbativo, oppure si rivela una
bolla di sapone fisico-matematica) possa essere sviscerato da cima a
fondo nel quadro della RG, giungendo ad una risposta sensata.
Se consideri che quell'approccio, che ha dato lavoro ai teorici per
vent'anni prima di giungere alla sua forma piu' completa e corretta,
ha funto da pietra di paragone per la stessa celebratissima analisi
(estesa al caso di Kerr/Kerr-Newman, d'accordo, non e' poco, lo
riconosco) in formalismo NP di Chandrasekhar, mi pare che almeno un
importantissimo ruolo pionieristico gli possa essere riconosciuto
senza difficolta'. Ed anche adesso, del resto, c'e' chi ne riesuma i
metodi in chiave di "Effective One-Body Approach" per il trattamento
dei pattern di emissione di o.g. nelle coalescenze di sistemi binari
(Damour, per esempio).
>A mio giudizio resta un grandissimo fisico teorico soprattuto per
>l'impronta culturale che ha lasciato e per gli allievi che ha saputo
>formare, a cominciare da Feynman.
>Forse meriterebbe un Nobel per la didattica :-)
Il fatto che non esista depone tutt'altro che a favore della serieta'
di questo sistema premiante. Senza grandi maestri la ricerca nel suo
complesso non va da nessuna parte, hai voglia a gridare al genio
solitario ed autocostruito... la sua canzone se la canta e se la sona
da solo quando ad ascoltarlo non c'e' nessuno disposto a carpirne il
contenuto innovativo, confrontandolo con il paradigma in vigore. Kuhn
docet.
Gianluca Cruciani
Received on Tue Jun 06 2006 - 00:04:32 CEST
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