Re: Perche' e' successo? Semi OT
plut ha scritto:
> Neo:
>
>>Possibile che non ci sia nessuno interessato a far rinascere il nostro
>>paese e portartarlo tra i primi in assoluto? A nessuno interessa
>>(sopratutto tra i politici)?
>
>
> Caro Neo, posto che nulla e' dovuto e ognuno ha i politici che si merita,
questa osservazione � da incorniciare, la condivido appieno.
Il primo problema in ordine causale, per citare un recente
thread, non sono i politici, sono gli italiani stessi.
Purtroppo si considera spesso il cittadino fatto, adulto,
dimenticando che � andato a squola (la q � intenzionale, ho la
sfortuna di operare nel contesto). Li non si trasmettono valori
di sorta, o meglio, in effetti in ordine sparso si tenta pure di
trasmetterli, ma la squola � svuotata di forza, e l'effetto �
che qualsiasi cosa trasmetta in disaccordo con le altre forze
"formative" o deformative, come i Media, � che nulla viene
assorbito.
La scienza quando va bene � un non-valore per gli studenti, nel
senso che (mediamente, ovvio, esistono rare, rarissime
eccezioni) quando va bene � neutra e viene semplicemente
ignorata, quando va male � odiata. Ora uno che odia qualcosa e
si sente in qualche modo costretto non tanto a studiarlo, ma ad
ascoltare, e magari essa � un interferenza rispetto ad attivit�
preferite, come giocare col cellulare o parlare di feste e
superalcoolici, quando finalmente � adulto traduce quello
sgradito ricordo in orientamenti (ad es. di voto, nei
referendum, nei finanziamenti e in ogni altro contesto ove
esercitare la volont� popolare) contrari alla scienza.
Fa eccezione, in italia, la scienza medica, che trae la sua
forza inossidabile e grande popolarit� dalla mera necessit�
quotidiana, anche dei "sani".
Si parlava, nella mailing list di ADI-Scuola, recentemente,
proprio di una ipotetica riforma dove i curricola della scuola
secondaria fossero pi� flessibili e le discipline, almeno in
parte, opzionali. L'ottica voleva essere quella concreta di
abbandonare l'idea di una "qualit� quantitativa per tutti",
nemmeno pi� obbligatoria de facto, perseguendo una qualit� reale
e vocazionale.
> le
> cose non si possono imporre per decreto.
Vero, si comincia da molto lontano, dalle radici dei problemi,
il resto � palliativo.
>
> Se la gente non sente il bisogno di una certa cosa (e.g. la ricerca
> scientifica fatta bene), allora non basta calare un laboratorio da qualche
> parte e poi pretendere soldi e rispetto.
>
> I finanziamenti e la credibilita' vanno conquistati sul campo, punto per
> punto.
il senso di questo invece non mi � chiaro. Mi spiego :
essenzialmente, al di l� delle disfunsioni incontrovertibili
dell'universit� italiana, con le sue baronie e quant'altro,
tuttosommato la sua funzione la fa. C'� anche un sottobosco
malpagato e non tutelato di precari della ricerca che lavora
quanto e pi� degli altri e sorregge l'intero sistema dal
collasso. Ora io sono convinto al 100 % che costoro (ma non
solo, ci sono pure persone valenti e preziose anche tra gli
ordinari, sia chiaro, e non sempre le politiche aberranti di
nepotismo si accompagnano a pochezza intellettuale, sarebbe una
semplificazione superficiale e di comodo) il rispetto e la
credibilit� sul campo se la siano gi� conquistata eccome. Il
punto � che la massa non � in grado di repepire, di valutare. E'
troppo ignorante, superstiziosa, bigotta (e non uso altri
epiteti di cui potrei fare una lunga lista). E' vero anche il
contrario, anche truffatori privi di credibilit� continuano a
fare stuoli di proseliti persino quando condannati (come non
citare i casi tipo Vanna Marchi ?).
In italia la scala di giudizio popolare � bacata alla fonte, poi
per carit�, il popolo ha sempre ragione e va bene cos�. Ma ci�
non toglie che se voti un referendum per chiudere tutte le
centrali nucleari per una sorta di fobia scientofoba, poi per
coerenza dovresti abolire anche le commesse energetiche a paesi
limitrofi che ti vendono energia prodotta col nucleare a 300 Km
da casa tua. Oppure fingi di non vedere, ma questo � incoerente.
Si pu� quasi dire che essere famoso e amato in italia, sia quasi
in s� una cosa negativa. E' tragicomico (perch� ci� che non �
famoso e gode del consenso, il politico si scorda di finanziarlo).
> E' un processo lento e che ha come condizione necessaria una
> struttura forte e in grado di sostenere la crescita.
si, soprattutto il cambiamento delle teste delle persone. Non
abbiamo alcun indizio di un tale cambiamento, anzi, la direzione
di marcia � attualmente opposta, vengono allevati e forgiati
cittadini sempre pi� viziati, acritici (in quanto ignoranti) sul
merito dei problemi e ipercritici verso il concetto di problema
stesso (che qualcuno deve provvedere a rimuovere).
Contemporaneamente sono futuri cittadini quasi incapaci di
ignorare, prematuramente preda di una sorta di cinismo
individualista che indica come pi� elevato scopo della vita il
cavarsela alla meno peggio o arricchirsi sin che dura, magari a
spese di qualcun altro.
>
> Purtroppo lo scheletro della ricerca Italiana impedisce la crescita. Questo
> si innesta in un contesto di generale disinteresse per la scienza
troppo ottimista ! :-(
> e la
> ricerca contribuendo a creare l'infelice situazione in cui versa il nostro
> paese. Capisci che e' difficile guarire quando i problemi sono sia dentro
> che fuori.
Ciao
Soviet_Mario
P.S.
scusate per l'OT ....
Received on Fri Jun 02 2006 - 11:32:32 CEST
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