Mi chiedo come ha fatto Keplero a trovare le sue leggi.
Sto intanto pensando alle orbite ellittiche con il Sole in uno dei due
fuochi.
Un modo direi che possa essere quello di ricavare, al variare del tempo,
l'angolo sotto il quale un certo pianeta, poniamo Venere, viene visto dal
Sole. Poi si deve anche ricavare la distanza Venere-Sole.
In sostanza, al variare del tempo, si deve risolvere il triangolo
Terra-Sole-Venere.
Keplero aveva a disposizione tutta una serie di dati raccolti da Brahe, ma
il punto e' che da osservazioni astronomiche a me pare che si potrebbero
avere solo i seguenti dati:
1: angolo Sole-Terra-Venere (cioe' la distanza angolare fra Sole e Venere
visti dalla Terra),
2: distanza Terra-Sole (parallasse diurna. Poniamo noto il raggio della
Terra, e comunque anche se non fosse noto non sarebbe un problema in quanto
tutte le distanze potremmo espimerle in termini del raggio della Terra).
Manca il terzo dato!!! Senza avere la distanza Terra-Venere come caspita si
fa ?
O tale distanza si ricava anche essa per parallasse diurna (ai tempi di
Keplero intendo)? E se fosse cosi' allora tale distanza sarebbe stata
disponibile solo per i periodi in cui l'angolo Sole-Terra-Venere era
sufficientemente grande. E' cosi' che ha fatto Keplero? Ha potuto ricavare
solo alcuni "pezzi" dell'orbita e ha poi visto che quei pezzi formavano una
ellisse attorno al Sole? E anche se fosse cosi', come ha fatto? Conosceva il
teorema dei seni o si e' messo li' con righello e goniometro?
Per Mercurio il problema e' ancora piu' grave: essendo piu' vicino al Sole
rimane visibile per meno tempo (circa due ore nei periodi di massima
visibilita') e con cosi' poco tempo mi sa che con la parallasse si riesca a
fare poco, o no?
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sun May 28 2006 - 11:01:08 CEST