Nel diagramma compreso nell'URL riportato nel primo posto ovvero:
http://www.aem.it/home/cms/comunicazione/progetto_pompe_calore/come_funziona.html
e' riportato un prelievo da falda.
L'acqua di falda, proprio perche' si trova a svariati metri di
profondita', non varia significativamente la sua temperatura tra estate
e inverno e mi sembra di ricordare che, p.es. a Milano, essa oscilli di
pochissimo intorno ai 15 gradi.
L'efficienza massima teorica di una pompa di calore (dove cioe'
interessa il calore ceduta aa temperatura alta) e' l'inverso del
rendimento di un ciclo di Carnot tra le stesse temperature:
EFFpc = T1 / (T1 - T2)
nel nostro caso:
T1 = 130 + 273 = 403
T2 = 15 + 273 = 288
EFFpc = 403/(403 - 288) = 3,5
L'efficienza di un ciclo frigorifero (dove interessa il calore
sottratto alla sorgente fredda) e' invece:
EFFfr = T2 / (T1 - T2)
la differenza tra i due e' ovviamente EFFpc - EFFfr = 1 che rappresenta
l'energia elettrica/meccanica consumata rapportata a se' stessa.
Quanto poi lontano ci si possa spingere col teleriscaldamento dipende
naturalmente dalla bonta' della coibentazione dei tubi.
Nulla vieta che esista un circuito di acqua per
riscaldamento/raffrescamento e un secondo per l'acqua calda.
E' bene che anche quello dell'acqua calda sia un circuito e non un
semplice tubo per poter inserire una pompa di ricircolo che mantiene
calda l'acqua vicino all'utenza. Cio' per evitare che il primo utente
della mattina debba, prima di farsi la doccia, far fluire tutta
l'acqua ormai fredda rimasta dalla sera precedente nella condotta.
Comunque un teleriscaldamento su distanze di svariati chilometri
risulta poco conveniente sia per le perdite termiche che per un buono
sfruttamento dell'acqua di falda. E' bene infatti che quest'ultima sia
prelevata in piu' punti distanti tra loro invece che in quantita'
geograficamente concentrate.
Saluti
Mino Saccone
Received on Fri May 26 2006 - 12:07:38 CEST