"AP" <phj_at_abc.tt> ha scritto nel messaggio
news:uyjcg.8032$mJ1.1341_at_tornado.fastwebnet.it...
> spero (anzi mi auguro) che non sia proprio cos� (che agli ingegneri danno
> i testi delle esercitazioni agli esami), altrimenti addio competitivit�
> dell'industria italiana -:)
> faccio anche fatica a pensare ad un ingegnere che, esercitando una
> professione, possa fare affidamento su una formazione nella quale la
> fisica o, che so, la chimica "vengono epurate dei lati pi� puramente
> teorici (spesso con brutti risultati)" ...
> ma � proprio cos�?
Come tutti i discorsi in cui si fanno delle generalizzazioni si rischia di
prendere
delle cantonate. Per chiarire quello che posso portare io dico che ho fatto
ingegneria nucleare prima della riforma ma ho dato anche degli esami a
Fisica perch� a Milano c'era una convenzione che permetteva di farlo.
Ho certamente notato anch'io delle differenze in quanto al quinto anno a
Fisica si era molto formali mentre da noi c'erano degli esami impiantistici
che erano un p� pi� discorsivi. Durante la tesi e oltre mi � anche capitato
di lavorare in laboratorio con fisici con i quali le discussioni e le
collaborazioni sono sempre andate bene. ma per il resto non ho notato
queste grandi differenze e non ho avuto la sensazione che ci fosse la
Fisica per ingegneri e quella per fisici; ma ripeto questa � stata la mia
sensazione.
Per quanto rigurda l'attivit� lavorativa dipende da cosa fai. Nel 95% dei
casi farai un lavoro in cui tutte le cose che hai imparato e "i lati pi�
puramente teorici" non servono o addirittura sono scoraggiati (ma
questo � un problema dell'industria italiana).
Se invece fai progettazione e devi mettere in piedi macchine, processi
e impianti nuovi la Fisica ti conviene conoscerla e anche bene. Ma
oramai le persone che fanno questo lavoro sono
pochissime e spesso hanno anche una certa et�.
Flavio
Received on Wed May 24 2006 - 23:21:15 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:15 CET