Re: Entanglement e paramentro tempo

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Thu, 11 May 2006 19:50:38 GMT

                                                        Il 11 Mag 2006, 11:32, sabaain_at_hotmail.it (sabaain) ha scritto:
>
> > Bhe, ma anche la teoria che abbiamo descritto e' esposta
> > a questo sospetto, anche piu' radicalmente. Ogni passo della
> > procedura che abbiamo descritto e' largamente verificabile
> > solo in condizioni di debole interazione.
>
> ah, si?
>
> quindi tu preferiresti una teoria non Relativisticamente Covariante?

No, sei andato un pochino fuori del seminato. Al contrario di
allargare il campo io stavo pensando specificatamente alla
questione della verifica dell'entanglement. Non mi sono
pronunciato sulla relativita'. Penso solo che una teoria
di tal fatta dovrebbe estendere la teoria esistente, o meglio
le teorie esistenti, dato che siamo a livelli babilonici con
il numero di teorie che si chiamano relativita' generale, oramai.

> > Nel senso che la
> > minima complessita' degli apparati di misura rende piu'
> > importanti una tale quantita' di effetti per cui ogni
> > osservazione diventa delicatissima.
>
> vale anche per la MQ ovviamente

E per cosa se no?

> > Le ipotesi di convergenza
> > delle serie diventano labili, e si richiederebbe uno schema
> > praticamente incontrollabile di integrazioni.
>
> Rinormalizzazione

No, la rinormalizzazione richiede procedimenti di uniformizzazione
che ai sistemi complessi si attagliano male. Questo non vieta che
in regimi particolari di regolarita' statistica in cui non hai un controllo
delle condizioni al bordo invece funzioni benissimo. E' l'esempio di
tutte le applicazioni della rinormalizzazione alla QCD che e'
rinormalizzabile
anche se non ha piu' significato il concetto di stato asintotico. Oggi
con rinormalizzazione si intende una procedura di somma autoconsistente.


> > Ma gli esperimenti
> > sono congegnati in modo che la teoria dei campi sia in grado
> > di dare predizioni, e gli esperimenti confermano generalmente
> > queste predizioni.
>
> interpretare questa frase � difficile.. (mi sembra un po' eretica :D )

Stavo parlando dell'entanglement. Non degli esperimenti tout-court.

> che gli esperimenti sono costruiti per sondare regioni dello
> spazio dei parametri ignote...
>
> il modello standard � un riferimento se in quella zona mi
> da gli stessi risultati bene se non me li da meglio!

Ripeto che parlavo di entanglement, ad ogni modo questa
e' una tua opinione che non va in conflitto con il fatto altrettanto
specioso che se il modello standard non funzionasse,
marginalmente, o in una zona non soggetta a test, non ce ne
accorgeremmo fino a che non ci fosse un'altra teoria radicalmente
differente capace di progettare un esperimento chiave che lo smentisca.
 
 Gli esperimenti oggi smentiscono tutti sistematicamente
e categoricamente ogni modello non standard in grande preponderanza
statistica, e gli esperimenti vanno a cercare i valori dei parametri del
modello standard, la gente non cambia
facilmente esperimenti nati per calibrare il modello standard.
Quasi tutti gli esperimenti sono congegnati oggi, non vent'anni fa,
da un lato per verificare ipotesi alternative, che fino a dieci vent'anni
fa non erano nemmen prese in considerazione (quando poi trent'anni
fa il modello standard era contrastatamente emerso ed in attesa di
verifica e calibrazione) da chi progettava gli esperimenti. Dall'altro
l'esperimento si fa se consente di affinare significativamente la
conoscenza dei parametri del modello funzionante, perche' serve.

> la differenza non � da poco.. un esperimento costruito esclusivamente
> per falsificare/verificare la teoria non sarebbe progettato per
> vedere tutti i prodotti di una interazione ma solo quelli che mi
aspetterei
> di vedere..

Pero' vedi, la trappola dei sistemi teorici e' molto sottile, nel senso che
un sistema teoricamente valido viene ad essere usato finche' anche
se ha delle falle, finche' in un modo o nell'altro le falle non disturbano
la sua applicazione ed il funzionamento dei sistemi per cui e' utilizzato,
e finche' cosi' stanno le cose puo' solo essere riscritto in modo piu'
moderno
ed utilizzabile (vedi il caso della teoria lagrangiana ed hamiltoniana per
la meccanica newtoniana), ma spostera' sempre lo sguardo dei piu'
lontano dalle ipotesi alternative e dai piccoli, marginalizzabili,
insuccessi.
Solo dopo una rivoluzione scientifica gli insuccessi marginali diventano
pietra d'angolo di un nuovo edificio scientifico. Quello che in un certo
senso salva il modello standard dalla sedimentazione e' il fatto che non
si chiama ancora teoria. Quando il modello standard e' stato elaborato
non c'era una teoria, ma oggi il modello standard e' molto piu' vicino ad
essere una teoria di quando furono progettati i grandi esperimenti.

> inoltre ottenere un risultato dalla teoria fuori dal regime perturbativo
> � proibitivo ... questo vorrebbe dire che gli sperimentalisti non hanno
> mai progettano esperimenti di questo tipo?

Se si raramente qualcuno li ha pagati, a meno che non si trattasse di
testare dei metodi non perturbativi lo stesso Heisenberg quando era
direttore del comitato delle politiche scientifiche del CERN si dovette
occupare di aspetti sperimentali non perturbativi, ogni sperimentale
si occupa di aspetti del genere quando progetta un esperimento, ma
approfondisce in funzione di un obiettivo concreto, in quel caso era
la stabilizzazione del fascio.

> > La ricerca di schemi piu' fondamentali
> > e' compito per le future generazioni gli effetti di
> > correlazione esistono, le teorie a variabili nascoste escluse
> > sono formulate in modo molto restrittivo. la complessita'
> > dei sistemi non lineari non integrabili non e' stata
> > esplorata in modo soddisfacente, ed in Italia un fisico
> > matematico di spessore come Luigi Accardi avanza dei
> > dubbi proprio sull'interpretazione delle correlazioni.
>
> non conosco il lavoro di Accardi..
> ma le eccezioni ed i sospetti sono sempre tanti e vengono
> da ogni dove :)

D'accordo, ma in tal caso, come in altri che sono oggetto
di ricerca si tratta di proposte alternative. Utili? Forse si,
forse no. Chiaro che non vado ad interessarmi di quelli
che criticano una linea di ragionamento che si svela
proficua finche' non ascolto una linea di ragionamento
capace di ottenere quei risultati ed altri con risparmio
di risorse mentali.
 
> ricordo una conferenza dove si parlava non di una
> teoria specifica.. ma del MODO in cui gli scienziati creino
> le teorie.. ovvero dell'arbitrariet� della creazione
>
> ed si faceva l'esempio di un articolo non ricordo pi�
> di chi dove si risolveva in modo inortodosso il problema del
> commesso viaggiatore..
>
> NOTA BENE: l'esempio non � sull'efficienza della
> soluzione ma SUL PROCESSO MENTALE che ha portato
> a questa soluzione
>
> prendo n citt�.. le metto in un quadrato e mi chiedo qual'�
> il cammino minimo che le congiunge
>
> faccio una PLAUSIBILISSIMA ipotesi sostituendo alle
> citt� una distribuzione continua di citt�..
>
> quindi suddivido PLAUSIBILMENTE il quadrato
> in striscette equispaziate su cui la distribuzione (almeno
> in una direzione) � ragionevolmente uniforme
>
> e quindi PLAU... suppongo che si possa considerare
> una periodicit�.. e da questo passo passo arrivo
> ad utilizzare i metodi della teoria dei campi ...
>
> ora la domanda � ...
> la teoria che ho creato mi descrive il
> probema del commesso viaggiatore o � del tutto arbitraria?
>
>
>
> p.s. temo che se si continuer� ad usare la teoria delle
> categorie come strumento epistemologico (per me
> "epistemologia" � una parolaccia) prima o poi
> qualcuno verr� a dirmi che gli approcci 'analoghi'
> (tubo di Venturi etc..) alla descrizione della
> della radiazione di Hawking (faccio solo un esempio)
> sono equivalenti alla teoria di H. stessa
>
> in fondo MATEMATICAMENTE posso sempre pensare a
> un funtore fra categorie che mi porti morfismi (teoremi/leggi)
> in morfismi (teoremi/leggi) ...
>
> peccato che questo bell'approcio mi porti
> una teoria scelta arbitrariamente (PLAUSIBILISSIMA nei
> termini precedenti) ... in una teoria predittiva

Bene, certamente, predittiva e formulata in termini aperti
ad estensione. Per esempio c'e' una bella dualita' fra le
teorie dei condensati bosonici ed una teoria dei condensati
di fermioni. Ma la seconda e' piu' generale della prima.
Vero?

> --------------------------------
> Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
>
                                                

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Thu May 11 2006 - 21:50:38 CEST

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