Re: Perché (non) si può formare una palla di neve

From: Soviet_Mario <SovietMario_at_CCCP.MIR>
Date: Fri, 21 Jun 2019 14:31:04 +0200

Il 21/06/19 14:00, Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Il 21/06/2019 12.50, Soviet_Mario ha scritto:
> ...
>> ma non hanno mai buttato un occhio alle meravigliose,
>> simmetriche, strutture cristalline nella neve lievi e
>> ariose come trine ? Sono
>> praticamente fatte d'aria (come dimostra la densità molto
>> inferiore al ghiaccio compatto). E' così difficile pensare
>> al maggiore
>> impaccamento meccanico ? Pure quando taglio l'insalata nel
>> mastello
>> dopo occupa meno volume di prima (si dimezza quasi), ma
>> non penso sia
>> fusa :)
>
> Giustissima osservazione!
> Il punto però è la differenza che si riscontra
> nel compattare la palla a diverse temperature,
> quando la temperatura è molto sotto lo 0 °C
> pare che allora sia più difficile realizzare
> le palle di neve (dico "pare" perché sono cose
> che conosco solo per sentito dire, le mie
> esperienze con la neve sono state poche, nessuna
> a temperature ambientali << 0 °C...), e il
> motivo, in base a quanto scritto nell'articolo
> di wikipedia che citavo, sarebbe il fatto che
> alle temperature più basse viene a mancare lo
> strato microscopico di acqua liquida che invece
> ricopre generalmente i cristalli di ghiaccio
> alle temperature più vicine a 0 °C.
>

non credo che il punto sia il rigelo ugualmente.
Altra osservazione : quando impasto sabbia e cemento a secco
la massa un po' si assesta, ma mai tantissimo

quando aggiungo acqua (e uno dice, beh, aggiungi qualcosa,
mal che vada il volume resta uguale se riempi i vuoti ...)
il secchio poco dopo è pieno a metà

l'acqua semplicemente lubrifica i granelli (beh in realtà li
lega anche per adesione) e fa in modo che si incastrino meno
facilmente.

Sicuramente la presenza di un po' di liquido favorisce la
scorrevolezza di cristalli così aguzzi e acuminati, se
vengono sospesi diventano per ragioni a me ignote più mobili.
Sarei quindi propenso a pensare che l'effetto sia il
medesimo : essenzialmente di natura lubrificante (e in
subordine forse anche "legante", perché sicuramente l'acqua
liquida è molto affine all'acqua solida).

Potrebbe esistere un terzo effetto (ma qui mi sbilancio
parecchio) : la presenza di liquido interstiziale modifica
il fattore di forma dei cristalli stessi, levigando le
superfici e riempiendo certi interstizi. Tipo prendere il
cespo di insalata, metterlo in un sacchetto e tirare a
vuoto. Si ottiene una sagoma esterna più globoidale e
smussata e potrebbe essere più scorrevole nell'assestarsi.

Una cosa un po' simile capita quando si fa una massicciata
con dello stabilizzato vs ghiaia di fiume (diciamo stessa
pezzatura media). Grossomodo cambia il fattore di forma e
anche la scabrosità (la maceria tritata ha bordi vivi e
angolosi e fratture scabre, la ghiaia è tondeggiante e
levigata). La ghiaia si assesta molto di più, e tende a
sfuggire da sotto i pneumatici e si affossa.
Lo stabilizzato resiste abbastanza bene per questa natura di
incastri.

L'ipotesi che faccio è che per un cristallo scabro e
frastagliato "assorbire" un po' di acqua interstiziale che
lo leviga tende a renderlo più facilmente riposizionabile.


Poi certo di partenza c'è neve e neve, mai visto nessun
altro solido esibire una tale incredibile varietà di
strutture di accrescimento. Certe stelle ninja la vedo dura
a incastrarle, salvo fratturandole estesamente

> Ciao
>


-- 
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Fri Jun 21 2019 - 14:31:04 CEST

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