Re: Paradosso dei gemelli e sistema di riferimento 'universale'

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sun, 14 May 2006 19:53:05 +0200

"AP" <phj_at_abc.tt> wrote in message
news:Jni9g.8705$bH.3649_at_tornado.fastwebnet.it...

> il tempo terrestre lo misuri in funzione del comportamento di un certo
> "oggetto" fisico, e lo fai date certe condizioni di moto del nostro
pianeta.

Non soltanto il "tempo terrestre". Inoltre le condizioni di moto non
riguardano "il nostro pianeta" ma l' oggetto fisico che usiamo per misurare
il tempo, cioe' l'orologio (questo almeno finche' siamo in RR): l'orologio
deve essere fermo nel riferimento rispetto al quale stiamo descrivendo gli
eventi.

Non esiste un "tempo" avulso dall' "oggetto fisico" che usiamo per
misurarlo. Direi che questo sia proprio il passo centrale che ha permesso la
nascita' della relativita' (e questo passo, se era gia' stato fatto da
Poincare', ma non ne sono proprio sicurissimo, direi che sia stato compiuto
da Einstein in maniera che a me pare piu' chiara e decisa). Proprio per aver
compiuto tale passo Bridgman riconosce ad Einstein lo status di padre
dell'operazionismo.

In "Relativita': esposizione divulgativa" Einstein esprime tale concetto in
maniera chiara:
" [...] Ci imbattiamo nella stessa difficolta' in tutti gli enunciati fisici
ove entra in gioco il concetto di <<simultaneita'>>. Questo concetto non
esiste per fisico fino a quando egli non ha la possibilita' di scoprire nel
caso concreto se esso risulti fondato oppure no. Abbiamo percio' bisogno di
una definizione di simultaneita' capace di fornirci il metodo per mezzo del
quale decidere sperimentalmente, nel caso attuale, se entrambi i colpi di
fulmine hanno avuto luogo simultaneamente o no. Finche' non viene
soddisfatto tale requisito, io, come fisico (e lo stesso vale naturalmente
per il non-fisico), mi abbandono a un inganno, quando immagino di poter
attribuire un significato all'affermazione di simultaneita' (Vorrei chiedere
al lettore di non procedere oltre finche' non sia pienamente convinto su
questo punto)."

Tratto da A. Einstein "Opere scelte" a cura di E. Bellone, Bollati
Boringhieri (1988) pag 404.

Direi che ci sia poco da aggiungere se non ripetere l'ultima frase che sopra
Einstein mette fra parentesi: per parlare di relativita' quel punto deve
essere necessariamente chiaro.

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sun May 14 2006 - 19:53:05 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Thu Nov 21 2024 - 05:10:16 CET