"Giorgio Bibbiani" ha scritto nel messaggio
news:gn6foeFlljnU1_at_mid.individual.net...
> Insomma, da quanto capisco si richiederebbe che venissero soddisfatte 2
> condizioni da niente ;-):
>
> - esistenza di un riferimento privilegiato, mentre sperimentalmente tutti
> i riferimenti localmente inerziali si equivalgono
>
> - esistenza di segnali superluminali, mai osservati, che si dovrebbero
> propagare isotropicamente in quel dato riferimento.
>
> Per Occam, direi allora che l'affermazione di W.T. sia attualmente del
> tutto giustificata...
La prima che dici, a mio avviso, e' semplicemente sbagliata. *Non* e' vero
che tutti i riferimenti localmente inerziali si equivalgono. Si equivalgono
*solo* per quanto riguarda fenomeni che siano "sotto coperta". E' questo che
afferma il principio di relativita'. L'equivalenza tout court è banalmente
errata. I fenomeni descritti all'interno del riferimento non devono subire
influenze dall'esterno del riferimento, altrimenti l'equivalenza,
banalmente, si perde.
Esperimenti di acustica fatti all'interno di un treno in moto uniforme *non*
darebbero sempre gli stessi esiti indipendentemente dalla velocita' del
treno rispetto all' "etere" delle onde sonore, qualora i finestrini fossero
aperti.
Inoltre, nel dire che il clamore e', a mio avviso, fuori luogo, non sto
sostenendo l'esistenza di un riferimento privilegiato. La situazione e'
esattamente opposta. Sono i sostenitori del clamore ad assumere che non si
possano prendere in considerazione segnali superluminali che siano come il
suono, secondo loro devono necessariamente essere come la luce. Ma, a quanto
mi e' dato sapere, tale assunzione non e' giustificata. Non sono io a
sostenere che il realismo locale ha vinto, sono i sostenitori del clamore a
dire che e' morto.
Io sostengo solo che, chi dice che il realismo locale e' morto assume
un'ipotesi a mio avviso ingiustificata. Sostengo inoltre che, assumendo
un'ipotesi alternativa, il realismo locale risulterebbe vivo e vegeto.
Sulla seconda direi che dipenda dai punti di vista. Io, sinceramente, non
capisco proprio in quale altro modo la natura potrebbe farci vedere gli
effetti di segnali superluminali mai visti finora.
Il bimbo prende coscienza degli effetti del segnale pallina lanciata verso
il vetro osservando che c'e' sempre una ben precisa correlazione fra gli
eventi "lanciare la pallina" e "osservare il vetro rompersi". Certo, poi
trova tante altre correlazioni, ma un evento nuovo si manifesta sempre
osservando qualche nuova correlazione. Poi uno potrebbe mettersi a cercare
altre correlazioni a supporto dell'ipotesi che ha scoperto un nuovo segnale
mai visto prima oppure potrebbe immaginare di aver scoperto qualcosa di
enormemente piu' grosso, cioe' che in natura esistono correlazioni a
distanza non riconducibili a segnali ne' a variabili locali. In altri
termini potrebbe immaginare di aver scoperto che in natura esistono fenomeni
non locali.
Io, almeno in prima istanza, volerei basso.
> Giorgio Bibbiani
Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
---
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Received on Sat Jun 22 2019 - 19:53:29 CEST