Ciao, poni una questione piuttosto difficile. Io sono un maniaco
del rigore matematico in fisica (come i miei i miei collaboratori
scientifici
sanno e forse non ne sono molto entusiasti ) , ma devo spezzare una
lancia a favore della fisica e dei fisici.
A parte realt� didattiche locali sulle quali non posso entrare, devi
tenere presente che, per certi aspetti, la fisica � intrinsecamente
pi� difficile della matematica perch� si confronta con una realt�
esterna sulla quale cerchiamo di adattare _nostre_ definizioni.
(Anche in matematica ci sono analoghi problemi, ma vengono fuori a
livelli molto pi� elevati di comprensione e molto pi� avanti
temporalmente,
sicuramente non nei primi anni di universit�.)
Normalmente la difficolt� maggiore che si incontra nel ragionamento
fisico � proprio quella che si ha nel tentativo di far ricadere la
realt�
materiale nelle definizioni che abbiamo costruito: bisogna capire
cosa trascurare e cosa no e fino a che punto possiamo tirare le
nostre definizioni per fare entrare in esse l'oggetto che abbiamo
di fronte. A volte il tentativo di dare definizioni rigorosissime �
deleterio perch� alla fine queste risulteranno inapplicabili agli
oggetti fisici concreti. Anche per questo motivo � a volte meglio
partire con esempi e creare "per analogia" una rete abbastanza "fuzzy"
da rigorizzare quando e se necessario. Se vuoi fare il fisico, devi
avere
ben chiaro questo punto di vista e saperlo portare avanti accanto a
quello del rigore matematico quando necessario. Certo � un p� da
schizofrenici, ma ci si adatta e nella ricerca rende molto... anche in
matematica.
Ciao, Valter
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Valter Moretti
Dip. Matematica - Univ. Trento
http://www.science.unitn.it/~moretti/home.html
Received on Mon May 01 2006 - 15:00:09 CEST