Re: equivalenza massa energia

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 26 Apr 2006 20:48:54 +0200

AP ha scritto:
> secondo me, dovresti partire (lo so che magari l'avrai affrontato
> molte volte questo argomento, ma repetita iuvant) proprio
> dall'equazione che da il titolo al libro (E=mc^2).
Vero: l'ho affrontato molte volte.
Meno di anno fa e' anche uscita la versione piu' recente delle mie
fatiche sul tema, col titolo "Insegnare relativita' nel XXI secolo" e
sottotitolo "Dal 'navilio' di Galileo all'espansione dell'universo."
Per cui non sono precisamente entusiasta di ripetermi ancora...

Pero' la famigerata equazione non e' un punto di partenza ma un punto
di arrivo.

> l'idea di fondo, mi sembra di aver capito, � che nella teoria la massa
> dipenda dal sistema di riferimento adottato, e dunque le cose
> cominciano a complicarsi, secondo la seguente relazione:
> m = m0/sqrt (1-v^2/c^2),
> dove m0 rappresenta la massa di riposo di un corpo, ovvero la massa
> nel sistema di riferimento in cui si trova in quiete.
Scordatela quella espressione!
E' mille volte meglio pensare alla massa come una grandezza
_invariante_.
Il significato di E=mc^2, come avevo gia' detto, e' tutt'altro...

> inoltre, a prima vista, pare che m0 non dipenda dal riferimento, e
> quindi questa propriet� potrebbe rivelarsi in qualche modo utile, ma
> francamente non saprei dire come (� cos�?).
Infatti.
E' proprio m0 la massa _invariante_, la sola che serve.

> riporto dal post di Fabri:
> E^2 - c^2 p^2 = m^2 c^4,
> dove p = m0*sqrt (1-v^2/c^2)*v
> se v = 0, p si annulla e otteniamo:
> E^2 = m^2 c^4, da cui, applicando la radice, si arriva alla famosa e
> famigerata equazione E=mc^2. questa ci dice che un corpo a riposo ha
> un'energia positiva, contrariamente a quanto pensavano i classici.
Gia': ma la E^2 - c^2 p^2 = m^2 c^4 chi te l'ha data? il fantasma di
tuo bisnonno? :-)

> ...
> non mi sembra molto corretto, come ho letto su una rivista,
> l'espressione che v diventa uguale a c, perch� l'operazione in R non
> esiste, mentre � forse pi� corretto il concetto di limite di v a c(-)
> (si avvicina per difetto).
D'accordo.

> ...
> mi domando se qualcuno abbia mai fatto qualche congettura sul
> significato di un simile risultato (non fraintendermi, la domanda �
> quella che �: qualcuno nella comunit� scientifica ritiene che potrebbe
> averne?).
Mai sentito parlare di tachioni? ;-)
Sarebbero appunto particelle che vanno a velocita' maggiore di c.
Pero' nota che questo non contraddirebbe la relativita'.
Avresti solo due tipi di particelle "incomunicabili": i bradioni e i
tachioni.
Per ora nessuno li ha visti (e io personalmente non li ho mai presi
sul serio, ma questo conta poco).

> l'idea che abbia massa nulla - non credo sia provato sperimentalmente
Come no!
Tra l'altro se ne riparla ogni tanto nel NG. Prova a cercare in
Google, e qualcosa troverai.

> sembra derivare proprio da:
> E^2 - c^2 p^2 = m^2 c^4
> ...
> ne deriva che m = 0.
C'e' un modo piu' pulito.
Dalle relazioni che hai scritto sopra segue p = E*v/c^2.
Se v=c, p = E/c. Sostituisci, e hai m=0.

Quindi se una particella viaggia sempre a velocita' c, deve avere
massa nulla.
E viceversa: se m=0 allora E = cp e ne segue v=c.
                                                           
                                                          
                                                            

-- 
Elio Fabri
Received on Wed Apr 26 2006 - 20:48:54 CEST

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