Re: Radiazioni e cellulari : bufala ?

From: SB <stNOOObenevSPAM_at_tin.it>
Date: Mon, 24 Apr 2006 10:12:26 +0200

Il giorno 21 Apr 2006 00:52:16 -0700, "marcofuics" <marcofuics_at_netscape.net> ha
scritto:

>Ciao Ste
>
ciao

>> Qui non ti seguo pi�, a che evoluzioni ti riferisci?
>>
>
>..se consideri un caso limpido e chiaro allora concludi che le
>radiazioni ionizzanti fanno male!
>Allo stesso modo concludi che le radiazioni meno penetranti non sono
>brutte....
>Ma perche' concludi cio'?
>Suppongo perche' tu hai preso in considerazione un soggetto (un gruppo
>di soggetti) e ne hai seguito l'evoluzione nel caso vi si fosse
>presentata una malattia; ma il problema sottile e' invece distinguere
>da soggetti che hanno avuto una qualche alterazione sia nel caso questa
>abbia avuto un decorso normale che atipico. Non so se mi segui [il
>brutto dei post e' proprio questo..:)) il dialogo e' frammentato..]

Questo � l'approccio epidemiologico, ma va affiancato a prove ed esperimenti
sulle cellule e sugli organismi viventi, per vedere gli effetti termici e non
termici delle radiazioni.

>Il corpo e' molto delicato e complesso, ed i metodi di analisi <<alla
>CAUSA-EFFETTO lineare>> (alla americana) non vanno bene, bisognerebbe
>interrogarsi con altre domande (alla cinese):
>quando una persona presenta delle alterazioni (leggere) dovute
>all'irraggiamento leggero elettromagnetico, queste alterazioni cosa
>vanno a modificare? Sai bene che il corpo tenta di ripristinare un suo
>equilibrio andando a modificare altre funzionalita' in un continuo
>bilanciamento...ma delle volte queste modifiche portano a diversi
>effetti che spesso non presentano chiare correlazioni
>coll'irraggiamento.

Qui la cosa diventa molto complicata, come lo � distinguere un lieve effetto da
tanti altri e poi saperlo davvero attribuire proprio alla giusta causa.
E farlo in maniera che la cosa sia scientificamente valida, poi.

Mah, io mi limito a constatare che viviamo tutti immersi in un mare di onde
elettromagnetiche, alcune naturali e alcune artificiali, e che se avessero
chiss� quali effetti ormai ce ne saremmo accorti da tempo.

Detto questo bisogna ricordare che, ad esempio nel caso dell'amianto ci possono
essere neoplasie a distanza di decenni dalla respirazione del materiale, il che
ci obbliga comunque al principio di precauzione.

Difatti tempo fa trovandomi nelle vicinanze di un radar di una certa dimensione,
pur convinto che non potesse farmi molto male, mi sono accorto che tendevo
istintivamente a tenermi fuori dal cono di emissione, proprio perch� non si sa
mai.

In fondo anche in questo caso credo sia vera la massima di Paracelso "dosis sola
facit venenum", � la dose che fa il veleno.

--
ciao
  Stefano
Received on Mon Apr 24 2006 - 10:12:26 CEST

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